442 Storia generale cannoniera Furiosa, comandata dal tenente Tommaso Buccina (ora contr’ amiraglio) fu colpita in Santa Barbara e saltò per aria. L’equipaggio componevasi di trenta due uomini; sedici perirono sul colpo, gli altri furono ricuperati assai malconci da una barca di altra cannoniera comandata dal tenente Bota; soli incolumi il Bucchia ed il capo-cannoniere che servivano l’unico cannone a prora. Questi due episodi chiariscono che la squadra sarda e la veneziana contenevano gli elementi di buona forza navale, quantunque non convenientemente adoperati. Nè aleggiava in chi era al comando supremo quello spirito marinaresco per cui Nelson ed i suoi compagni si sollevarono a sì gran fama ; e la squadra difettava di quell’ insieme di tendenze che vai meglio del personale coraggio. Il blocco di Trieste fu finalmente concesso dal Ministero all’Albini. Il .comandante Cavagnaro coll’ Ichnnsa ed Antonio Milielire colla 'Guiñara, raggiunsero la squadra i di cui amiragli, Albini e Bua, dichiararono ufficialmente Fll giugno il blocco della città e rada di Trieste che dovesse cominciare per le navi di bandiera austriaca il 15 giugno e per i neutri il 15 di luglio. Trieste, politicamente parlando, non era a quei tempi porto austriaco, ma della Federazione germanica. Invitata dall’Austria, la Federazione protestò diplomaticamente contro il bando degli amiragli. 11 gabinetto inglese aveva dato ordini alla squadra del Mediterraneo di proteggere gl’ interessi britannici, potentissimi a Trieste. L’Inghilterra agì diplomaticamente a Torino, Torino si spaventò dell’ Inghilterra e della Federazione. Francia non volle aver coll’ Inghilterra un dissidio in quel torno e volentieri appoggiò le esigenze inglesi ; sì che Albini levò il blocco : restò pertanto in crociera per impedire che in Trieste entrasse contrabbando di guerra ; e nella convenzione che voleva rispettata la merce neutra coperta da bandiera nemica, si compresero, Contro lo spirito delle leggi internazionali, anche i piroscafi del Lloyd che. al postutto facevan parte delle forze militari austriache. E così l’inesperienza politica rincalzava la militare. Una dolorosa timidità morale ed intellettuale dominava ogni atto della campagna. Era rappresentante del