57 PROCURATORI DI SAN MARCO DI SOPRA, ULTRA, CITRA. — Dopo la dignità del doge, quella dei procuratori di san Marco era la più eminente, e teneva luogo dopo lui. Non veniva conceduta se non a quei cittadini che n’erano i più meritevoli per l’eser-cizio delle principali cariche dello Stato. Tre erano le procuratie, e tre i soggetti ordinariamente per ciascuna, ma furono anche di più quando, per le circostanze, fu il governo costretto a venderle per avere denaro, ma sempre a persone degnissime di ottenerle. La prima procuratia si chiamava di sopra, ed avea cura della chiesa di san Marco e della piazza; le altre de ultra e de citra amministravano le tutele o commissarie lasciate dai testatori di qua e di là del canal grande. Abitavano questi gravi dignitari sulla piazza di san Marco, e da essi presero il nome le procuratie. Tre procuratori assistiti da pubbliche guardie dimoravano alla loggia del palazzo, quando il maggior consiglio era ragunato. Da questa dignità si eleggevano anticamente spesse volte i dogi. Fino dal 14^3 con diritto di suffragi erano resi senatori perpetui. Formavano tre uffizi distinti per amministrare le rendite della chiesa ducale, e quelle dei testatori lasciate ad oggetti di pietà e per soccorso del popolo, ed anco av.eano la tutela dei pupilli e dei mentecatti. Nel secolo nono non fu che un solo procuratore eletto alla custodia del tempio di san Marco, poi andò il numero crescendo in proporzione dell’ aumento degli affari. PROCURATORI DI COMUNE. — Sopravvegghiavano alle strade, ponti, fabbriche della città, davano voto per la vendita delle case rovinose, quand’erano soggette a fidei-commisso. Da questo magistrato dipendevano le poste interne dello Stato e di corrieri, e sotto F ispezione di lui erano le confraternite del Santissimo, quelle delle arti, le scuole ed altre pie unioni. PROVVEDITORI E SOPRAPROVVEDITORI ALLA SANITA'.— Era celebre questo magistrato presso le nazioni. Ei salvò tante volte il veneto dominio dai flagelli della peste e da altre malattie. La pubblica salute veniva anticamente difesa da savi, eh’’ eleggevansi nelle bisogna, ma nel 14^5 il senato scelse tre nobili col titolo di provveditori forniti d’intera podestà e libertà di agire in materia di comune salute. Nel i556 vennero ai tre nobili aggiunti altri due col titolo di sopraprovveditori. La giurisdizione di questo magistrato era ampia assai come conveniva all’importanza delle cose, vigilava sopra i lazzaretti, gli esteri questuanti, i cibi e le bevande non sane, l’infezione meretricia, la mondezza delle strade e delle cisterne, lo stato dei sepolcri, i medici, i fisici, i chirurghi, ec. I benefìci effetti esperimentati in Venezia si estesero nelle città e nei luoghi importanti del dominio. INQUISITORI E REGOLATORI ALLE SCUOLE GRANDI. —Sei erano in Venezia le scuole grandi o confraternite maggiori, cioè di san Marco, di san Gio. Evangelista, di san Teodoro, di san Rocco, della Carità, della Misericordia. Furono soppresse sotto il governo francese, eccettuata quella di san Rocco che è ancora in isplendore. Quanto alla disciplina ed economia, erano subordinate al consiglio dei dieci, e sotto la dipendenza di questo corpo nell’ anno 1622 furono eletti tre inquisitori, e poscia i regolatori col jus di togliere gli abusi, d’introdurre buone regole neiramministrazione dell’ entrate a benefizio dei poveri, e al decoro della città, di approvare li nominati alle cariche. Da dette scuole erano esclusi i patrizi. PROVVEDITORI SOPRA BANCHI. — ( V. Classe 111. ) VOL. I. Il