330 Storia generale babili mosse delie squadre franco-ispane in caso che esse sbucassero fuori da Brest, da Cherbourg, da Rochefort, da Yigo, dal Ferrol, da Cadice, da Cartagena e da Tolone. Questo è il periodo strategicamente più bello della tenzone tra Inglesi e Francesi. La patria minacciata or non domandò atti di valore temerario, bensì l’esercizio continovo d’una vigilanza acutissima e che ignora il riposo. Non è questo il periodo dei Cochrane e dei Sidney-Smith. E il periodo dei Nelson, dei Collingwood e dei Cornwallis. Davvero che a guisa d’Atene la fortuna britannica si raccolse nelle sue niura di legno. Intanto l’amiraglio Décrès surrogato ài Bruix nel ministero della marina disponeva della nuova flotta creata da Bruix stesso. Per le costui cure erano scesi al bacio del mare i vascelli a due ponti lungo tutte le costiere che ob-bidivano a Napoleone; Anversa, Genova, Livorno, Venezia, erano cantieri succursali a quelli di Francia e di Spagna. Oh! se posseder fiorito naviglio significasse aver pronta l'armata, l’impero del Cesare còrso poteva vantarsi del ripristinamento della marina di Francia. Ma dov’ erano i marinai? dove gli ufficiali? Scomparse le classi della inscrizione marittima, già floridissimo vivaio dell’armata di casa Borbone, scarsi e mal pratici gli ufficiali usciti dalla bufera rivoluzionaria. L’intelligente e scettico Décrès, gaudente, spiritoso, non era l’uomo atto ad intuonare il xinsani corda ad una flotta umiliata. L’Imperatore, che precli-ligevalo e stimavaio, della marina non era entusiasta : il gran capitano non dimenticava mai Aboukir. All’ armata domandava una sol cosa, lo aiutasse cioè a tener la Manica libera tre giorni, quanto bastava per ripetere l’invasione di Guglielmo Normanno; e per questo egli era disposto a sacrificare la flotta cui non chiedeva vittorie ; ma eh’ essa si trascinasse alle calcagna la crociera della Manica per dar libero passo a 2000 remiere. Capitano nel senso più largo della parola, egli comprendeva la flotta siccome sussidiaria al suo concetto strategico. Latouche-Tréville, reduce da una campagna nelle Antille per il riacquisto di San Domingo in cui aveva dimostrato doti singolari, or promosso vice amiraglio era il marinaro di maggiore e meritato