della Marina Militare. 599 Venezia e Trieste le istruzioni espresse nel dispaccio 8 giugno precitato. 5. Qualora la squadra austriaca si sparpagliasse per i vari porti fortificati del suo esteso litorale, l’E. V. avrà cura di separare l’armata in gruppi ben combinati dal lato dellà forza offensiva e difensiva, e con i medesimi terrà in osservazione le navi austriache nei punti ove sono ricoverate. Tali potrebbero essere Trieste, Pola, Fiume, Lussino, Zara, Castello di Cattaro. A seconda delle eventualità V. E. dovrà regolarsi per distaccare quel numero di gruppi che meglio siano indicati dalle circostanze, mantenendosi in continua relazione coi medesimi, onde non siano per avventura sorpresi da gruppi nemici riuniti, o da forze preponderanti. 6. Non rinvenendo la squadra austriaca a Pola, o trovandone solo una parte, è d’uopo che venga organizzato colla massima cura il sei*vizio degli incrociatori ed esploratori onde raccogliere notizie per conoscere dove si trova il nemico ed in quali parti abbia cercato rifugio. 7. La missione degli esploratori nelle guerre, marittime acquista una maggiore importanza nell’ Adriatico, così frastagliato da isole ed intersecato di canali che offrano riparo sicuro al nemico, ne nascondono le mosse e si prestano alle facili sorprese ; abbia cura d’inviare ad Ancona le istruzioni pei legni leggieri che sono stati noleggiati dal Governo e che vi saranno indirizzati appena siano allestiti. 8. Si avverte come il servizio degli esploratori sia quello esclusivo di scoprire il nemico, di garantire il nucleo delle forze navali da sorprese e di raccogliere informazioni e notizie. Le navi di esplorazione non devono impegnarsi in combattimenti; ma, sfuggendo il nemico, muovere invece sollecitamente ad avvertire l’amiraglio o il comandante superiore. 9. Lo scopo essenziale della nostra campagna in Adriatico dev’essere innanzi tutto quello di rendersi padroni dell’ Adriatico stesso, di liberare quel mare dalla squadra austriaca ; incontrando il nemico, d’inseguirlo, attaccarlo e vincerlo o quanto meno ricacciarlo nei porti e bloccarlo in guisa che non possa uscire dai medesimi. 10. Bloccata la squadra austriaca in Pola, l’E. V. s’impadronirà dell’ isola di Cherso, dalla quale si terrà in continua comunicazione colle navi che sono occupate a bloccare il porto di Pola. Da quella posizione, oltre ad assicurare la divisione di blocco, può sorvegliare Fiume e il Qnarnero, nonché gli sbocchi dei canali dell’ alta Dalmazia. Questo ultimo scopo può forse richiedere di occupare l’isola Meleda, che domina i canali interni ed il mare al largo. Occorrendo, 1’ E. V. può cercare di premunire con opere di fortificazioni provvisorie la località scelta per l’ancoraggio dell’armata, onde questa rimanga meglio protetta, e perchè, ad evenienza, quel sito trovisi in condizione di ricevere pur anco una spedizione di truppe da sbarco. Alcuni pezzi d’artiglieria delle navi, con le risorse che offrono i legni da guerra per se stessi, sono i mezzi da potersi adoperare onde ren-