406 Sfuria generale lafranca che ne dipende. Nella tenzone fra Carlo V e Francesco I la fortuna dei Savoia naufragò. Emanuele Filiberto la ripristinò ed ebbe cura di stabilire in Villafranca il nu: eleo di una marina militare. Non impunemente era nipote di Carlo V e di Emanuele il Grande re di Portogallo ; non impunemente aveva coperto nelle Fiandre la carica di luogotenente generale dello zio Imperatore. Colà a contatto diuturno con Spagnuoli, Portoghesi, Fiamminghi ed Inglesi nel momento istorico delle scoperte di terre nuove e dell’apertura di novelle strade commerciali, Emanuele Filiberto di Savoia intese la vóce potente dei tempi maturi, e tornato in patria dopo la vittoria di San Quintino prestò le sue cure alle cose marittime dello Stato restituitogli. A queste cure contribuì anche un fatterello futile in apparenza se, istoricamente parlando, vi fosse alcunché di futile. Il serenissimo Duca un dì pescava co’ suoi cortigiani nel seno di Villafranca quando vi penetrarono certe galere turchesche. Erano capitanate da Luccialì che, dopo aver distrutto l’armata cristiana alle Gerbe, faceva, uno scorribanda nell’alto Tirreno. Il Duca scampò scendendo a terra, alcuni cortigiani furono pigliati a salva mano, e Luccialì per mezzo d’ un trombetto espresse il desiderio di riverire madonna Duchessa sorella del Re di Francia amico del Sultano. Grave scandalo a córte e lì per lì solenne ed altiero rifiuto ; ma Luccialì era in porto colle galere e incaponito di vedere la Duchessa. Il Duca, fiero uomo quant’altri mai,^ mal si piegava al disonore della visita. Si combinò un inganno che salvasse ogni cosa; una dama fiorentina della casa dei Gondi vestì gli abiti ducali, ricevè Luccialì il quale pago della cortesia, e col riscatto dei fatti prigioni nella propria cassa di bordo, se ne andò pei fatti suoi. Fu una lezione pel Duca che costruì allora 4 galere, nominò un capitano generale in persona di Andrea Provana conte di Leinì; 3 figurarono a Lepanto e bellamente. Tornate in patria con qualche preda, la guerra sul mare doventò fra i signori popolare ; e mentre Cosimo dei Medici instaurava sul modello della religione Gioannita di Malta l’Ordine cavalleresco e marinaro di Santo Stefano, il duca Emanuele Filiberto consegnava le galere dello Stato all’ Ordine di