Storia generale a signori protestanti. Due fratelli spagnuoli si erano permesse ili sua presenza anche osservazioni sarcastiche sulla religione luterana. Egli ne era stato offeso e l’impeto della giovinezza lo trascinò a trattar col Granmaestro sui diritti dei protestanti a predicare e pregare come loro talentava. Alof de Vignacourt l’ascoltò sorridendo paternamente ; poi prese la parola e la sua tranquillità si spiegò. Non intendeva hene di ciò che si trattava, perchè non aveva che nozioni vaghissime sulla confessione evangelica. Era stato cavaliere fin dalla culla, prima di avere udito parlare della Riforma e non sapeva niente al di fuori degli affari dell’Ordine e di quelli dei Musulmani perchè niuno si occupava d’altro sia a Rodi che a Malta. (Questa ignoranza superba era accompagnata da un pio attaccamento al passato. Ogni novità era stimata empia. Si raccontò con indignazione agli stranieri che nel XV secolo alcuni fratelli avevano osato portare nella casa, in giorni di pace, le tuniche corte riservate per regola agli esercizi ed alla guerra. Il Granmaestro d’allora aveva represso energicamente quella novità che nessuno aveva mai più tentato di imitare ed i Cavalieri avevano sempre per divisa casalinga, nel 1617 « la lunga e maestosa veste nera » come al tempo di Goffredo di Buglione. C’ era però un articolo sul quale era stato necessario ammettere qualche concessione. L’armamento si era trasformato dal secolo, XII e Malta non poteva armarsi di freccie e di lance- quando l’universo intiero usava l’armi da fuoco. L’Ordine si era rassegnato a valersi delle nuove invenzioni. Però tanto a malincuore che i nobili tedeschi lo trovarono molto arretrato. Il suo magnifico arsenale sembrava piuttosto un museo d’armi antiche. Conteneva lunghe file di lame e di labarde, vasti armadi ripieni di spade, d’azze e di pugnali di ogni forma e qualità, d’elmi lavorati curiosamente, d’arc^i di legno, di balestre. Conteneva pure artiglierie e moschetti, ma in una proporzione tale che strappò delle esclamazioni ad uno dei visitatori. Quest’ eretico non potè impedirsi d’esclamare, rivolgendosi al cavaliere che li conduceva : « Voi dovreste avere più pezzi da campagna ed armi da fuoco ! » La risposta del cavaliere merita d’ esser citata testualmente : « Voi potete aver ragione ; ma esiste presso di noi una vecchia tradizione che vuole che la lancia e la spada convengano sole ad un vero cavaliere. Ai nostri giorni si ode ripetere senza posa che le guerre fra le nazioni sono decise con le armi da fuoco; ma noi non le amiamo e molti fratelli sostengono che la lunga portata delle armi a fuoco inferirà al nostro Ordine il colilo mortale. » Uscendo dall’arsenale i viaggiatori assisterono alla rivista d’un corpo di cavalieri che imbarcavano per la guerra e constatarono coi loro occhi l’attaccamento dei fratelli alla tradizione. Ogni uomo era armato con enorme spada e due grandi pugnali. Alcuni vi avevano aggiunta una lancia. Altri portavano dei moschetti, ma erano capricci individuali che si tolleravano senza incoraggiarli.