480 Storia generale gno; in tutto una ventina eli cannoni. Poche ore prima che il fuoco dei collegati incominciasse, il Price si uccise. Le batterie furono tosto ridotte al silenzio. Ma non era contro le batterie che intendevano operare i collegati; ad essi premevano assai più i magazzini di pelliccie il cui valore vero od esagerato dicevasi salisse a parecchi milioni. Il 4 del settembre 700 uomini della squadra sbarcarono alle spalle delle batterie, ma ebbero addosso il fuoco di soldati e marinari in agguato nelle case e dietro certe barricate. Gli assalitori riputaronsi avventurati di poter tornare a bordo lasciando circa 200 morti e di sfuggire quell’infausto luogo. L’anno di poi nel maggio i contr’amiragli Fouri-chon e Bruce ricomparvero davanti a Petropaulowsky con 14 navi di cui 9 inglesi e 5 francesi. Meravigliati, trovarono deserto il luogo, perchè là squadra dell’ amiraglio Za-voika aveva imbarcato guarnigione e pelliccie e non aveva lasciato traccia di sè. nè modo alcuno di fornirsi d’informazioni. Mentre i due amiragli occidentali andavano a ricercare lo Zavoika nella penisola di Alaska (ora parte integrante degli Stati Uniti di America, allora roba di Russia) lo Zavoika aveva tirato per ponente e, discesa la Manica di Tartaria, erasi rintanato nel fiume Amur. Le spedizioni dei collegati nei mari boreali non riuscirono loro proficue ; scopo soprattutto il predare. Nel Mar Bianco gl’Inglesi ricevettero altro scacco matto. Tentarono saccheggiare il ricchissimo convento' della Trinità. Ma gli archimandriti si difesero mirabilmente; è vero che avevano seco degli artiglieri e qualche compagnia di fanti. Chiudo qui la cronaca della guerra intrapresa dagli occidentali contro l’impero russo. Dirò ora qualche parola della squadra sarda la quale, collegata alla inglese ed alla francese ancorò a Balaclava ed a Kamiesch. Essa non ebbe parte a gesta soldatesche propriamente dette; ma le frequenti traversate del Mar Nero in qualsivoglia stagione, il trasporto di schiere e munizioni, la testimonianza diuturna di atti guerreschi, il contatto coll’esercito e la confraternità di armi procurarono ai marini sardi la necessaria pratica per comparir bellamente nei fatti patri del 1859, 1860 e 1861.