della Marina Militare. 47 Nel 1514 compare l’opera di' Giovanni Wernerio intitolata: De Constructione et utilitatibus meteoroscopiorum, libri V. Ai è descritta la mazza di Giacobbe die si raccomanda come buon istrumento per determinar la distanza tra la luna ed una stella qualunque. Nel 1530 Gemma Frisio stampa in Anversa il volume De principiis astro-norniae et cosrnographiae dove l’autore vi propone di servirsi di piccoli orologi per calcolare la longitudine. A quest’ordine di studii appartiene il Tratado de la Sphera y de l'arte de rnarear con el Regimento de las alturas di Francesco Faleyro; entrambe l’opere sono stampate in Siviglia nel 1535. E nel 1537 viene alla luce in Lisbona (edizione in folio) il Tratado da Sphera com a theorica do Sol e da Lua e o primeiro Libro de Geograpliia de Ptolorneu e dous Trat. da carta de marcar com muitas notas diPedro Nunes. Nell’anno 1545, Pedro de Medina stampò in Valladolid V Arte de navigar, opera che diventò la guida alle altre nazioni. E difatti la ritrovo tradotta nel 1554 in italiano nell’ edizione di Venezia ed in francese a Lione. Nel secolo XVII altre edizioni comparvero tanto in Venezia che a La Rochelle. Strano a dirsi, l’autore non vi ammette la declinazione dell’ ago. magnetico e cerca di provare, coi dettami d’Aristotile, l’impossibilità del moto della terra. Ecco, nel 1556, il Breve compendio de la Sphera y del Arte de navegar con nuevos instrumentos y Reglas di Martin Cortes, libro in cui l’autore, dedicandolo a Carlo V, vantasi essere stato il primo che abbia messo insieme le regole di' navigazione compendiate ; chiaramente e brevemente espone i difetti delle carte del suo tempo; ammette e spiega la declinazione dell’ ago calamitato e l’esistenza d’un polo .magnetico cui dà nome di Punto d'attrazione. Cortes fu l’autore prediletto degli Inglesi. Gerardo Copman, detto Mercatore, pubblicò nel 1569 la notissima carta coi gradi di latitudine tracciati secondo la proiezione che prende nome da lui. Il suo amico Gaulterus Ghymmius, che ne scrisse la biografìa, narra che Mercatore stesso gli abbia assicurato che la proiezione della sfera su d’ un piano rassomigliava alla quadratura del circolo, perchè non ci mancava altro che la prova.