50 Storia generale APPENDICE AL CAPITOLO XVI. IMBREYIATURA DELL’ OPERA THE ADYENTURES OF CODNT GEORGE ALBERT OF ERBACII di Emilio Krauss Traduzione inglese di S. A. R. ia Principessa Beatrice di Battemberg Queste avventure sono desunte da documenti conservati negli archivi della famiglia d’Erbach, assiana, e noi ci limitiamo ad imbre-viare quanto si riferisce ad una visita fatta ai Cavalieri di Malta al principio del XYII secolo. Giorgio Alberto d’Erbach viaggiava con molti altri tedeschi, tra i quali il suo precettore. Durante il costoro soggiorno in Napoli, una galera dell’Ordine aveva dato fondo in porto per approvvigionarsi. Giorgio Alberto volle visitarla e la dignità maestosa con la quale fu accolto a bordo, ed il rispetto che dal capitano all’ ultimo marinaro incuteva chi apparteneva all’ Ordine, accese in lui il desiderio di vedere V Isola degli Eroi e malgrado le lettere di sua madre che gli accennava dei pericoli del viaggiare in Italia, il Conte d’Erbacli, con gli altri tedeschi, s’imbarcò alla volta di Malta. Giunsero.senza ostacolo al porto di Yaletta e ricevettero l’ospitalità nell’ albergo dei cavalieri tedeschi, sontuosa dimora, ricca di oggetti d’arte e di collezioni d’anni e nella quale si fece loro una lieta accoglienza. I Cavalieri si giovarono del caso per chiedere notizie della patria: ma ogni parola scambiata faceva misurare agli ospiti l’abisso che separava essi protestanti e mondani, dagli abitanti di questo convento militare ove sopravviveva qualcosa dello spirito religioso del Vecchio Testamento. Il Dio che si adorava a Malta aveva le passioni feroci di Jehova. Esigeva anche che si sgozzassero i suoi nemici, giudicava dell’amore dei suoi figli dalla quantità di sangue musulmano sparso ; e stava loro allato nella mischia per aiutarli col braccio onnipossente. « Dal momento che noi sfoderiamo le nostre spade nel nome di Dio, diceva un cavaliere ai forestieri, è necessario per noi ferire più