618 Storia generale in linea. La situazione strategica era invariata. Perdite grosse e gravi avarie sulle due squadre non c’ erano. Un incendio erasi però dichiarato sulla Balestro ; a domarlo accudiva Alfredo Cappellini. E fuor di dubbio che la squadra italiana si era lasciata sorprendere ; e non s’era nè rapidamente nè convenientemente formata, per cui la superiorità numerica era stata compensata dalla balordaggine tattica. Vi era dunque l'opportunità di ricominciare daccapo e tentar le sorti di una seconda fazione. A questo sembra mirasse il Persauo quando, verso il tocco e mezzo egli segnalò dall' Affondatóre di formare due colonne d'assalto per anzianità . di comandanti. Dunque dopo due mesi di campagna balenava la prima volta all’amiraglio il pensiero che la spartizione del naviglio in corazzate e non corazzate era erronea ! Ma non ancora balenavagli che altrettanto erroneo era tenersi stretto alla linea di fila scempia o doppia ! L’ uomo cui più tardi si rovesciò addosso la vendetta dei suoi connazionali, e chi il circondava, dimostrarono ancora una volta come ignorassero i principi elementari della guerra moderna. Il segnale dell’ amiraglio fu obbedito e la flotta si diede ad abbisciare nelle acque piuttosto agitate del canale avvicinandosi lentamente agli Austriaci i quali, fermi poco distante dalla costa, svaporavano. Euori delle due colonne italiane a circa 500 metri sulla destra era la Palestra, sempre intenta a spegnere l’incendio che accennava ad estendersi, inquan-tochè dai portelli suoi uscir non vedovasi il fumo nero della combustione, ma il bianco vapore dell’ acqua gettata sul fuoco. Se ne avvide il Persano, il quale segnalò al Gover-nolo ed all’ Indipendenza di mettersi a disposizione del Cap-pellini per l’abbandono della sua nave. "Ferveva a boi’do 1’ opera, sotto la direzione del Cappellini e del Viterbo, ufficiale in 2°, quando alle due e mezzo la Palestra saltò per cagione del fuoco che era penetrato nella Santa Barbara. La, leggenda, consacrata nelle lapidi dopo aver riempito le colonne dei giornali, per la quale il Cappellini ed il suo equipaggio saltarono per aria in olocausto alla patria, io qui la distruggo e le sottentro con la storiali Cappellini fu uomo di nobilissimi sentimenti e stretto