della Marina Militare. 578 peggianti, ebbe una serie non interrotta di piccoli scontri quasi giornalieri lungo costiere difficili, in acque seminate d’insidie, costretta ad una continua attenzione diurna e notturna. Codesto lavoro non poteva restar esente da casi dolenti di perdite di navi. Il fuoco, le torpedini e le navi del nemico trassero alla distruzione ben trenlaquattro legni federali, quasi l’armata d’ una potenza di terz’ ordine. Mentre accendevasi la guerra al di là dell’Atlantico, le marine europee non erano state inoperose, ed una grande mutazione era accaduta nel naviglio ! Sino dal 1824 il capitano di fregata Montgéry francese aveva lasciato scritto: « Les marines à vapeur, les projectiles creux, les vaisseaux couverts de métal, les navires sous-marins opéreront des changeraens analogues à ceux produits dans le quatorzième et quinzième siècle par la boussole, la poudre à canon, l’imprimerie et la découverte du Nouveau Monde____ Les projectiles creux acquerront dans la marine une vogue générale mais passagère ; on reconnaîtra bientôt qu’ils ne produiraient aucun effet décisif contre des navires bardés de fer ou d’acier. » Montgery fu profeta. Paixhans, l’inventor de’ cannoni camerati e del tiro diretto de’ proiettili cavi, propose la corazzatura, forse non ignorando i disegni dello Stevens, de’ quali altrove ho tenuto parola. L’amiraglio Labrousse nel 1844 pensò un ariete a vapore protetto da piastre di 12 centimentri. Le batterie galleggianti Tonnante, Lave e Dévastation, le quali distrussero le opere di Kinburn, dissero quanto ragionevoli fossero le proposte di Montgéry, di Paixhans, di Labrousse. L’illustre ingegnere navale Dupuy de Lóme, autore del Napoléon, seppe far gradire all’ imperatore Napoleone III fino dal 1858 i piani di una fregata rapida, che dietro una corazza di 10 centi-metri riparasse una batteria di cannoni rigati. Varata nel 1860, si chiamò la Gioire. Apri l’era e la serie delle fregate corazzate a batteria. Gl’ Inglesi già umiliati dall’ aver nel 1854 dovuto riconoscere la supremazia navale della Francia esplicatasi col Napoléon, negarono nelle sfere ufficiali la efficacia della novissima nave. Sommamente scaltri,