Capitolo XXVIII. Guerra marittima d’italiani collegati ed Austriaci nel 1848-1849. — Guerra Dano—Germanica del 1848. FONTI ED AUTORITÀ: Randaccio, Op. cit. - Chabaud Arnault, Op. cit. - Informazioni personali raccolte da alcuni superstiti. Rosseggiava l’aurora del 1848 quando gl’italiani delle diverse regioni tentarono scacciare gli Austriaci dal patrio suolo. La rivoluzione di Vienna e le concessioni costituzionali che l’Imperatore dicevasi volesse accordare ai sudditi del vasto suo impero composito, indussero Milano e Venezia, senza che una città sapesse dell’altra, ad insorgere. Ed il 22 marzo 1848 Daniele Manin s’impadronì dell’ arsenale e proclamò la Repubblica. 11 conte Palfy, governatore di Venezia per l’Austria, rese il potere nelle mani del tenente maresciallo conte Zicliy, il quale in quel giorno istesso stipulò la cessione di Venezia, di cui la Giunta municipale assunse provvisoriamente il governo; dessa a sua volta nella notte sopra il 23 lo affidò all’ avvocato Mengaldo, generale della guardia civica. L’unico atto compiuto dal Mengaldo fu alla marina fatale. Egli si fidò alla parola del Palfy e permise s’imbarcasse sullo stesso piroscafo del Lloyd che doveva recare alla flotta veneta, ancorata a Pola, l’ordine di veleggiare per Venezia. Brav’uomo il Mengaldo e maestro di pandette ; di cose guerresche e politiche mal pratico. Il Palfy andava tenuto in blando arresto fino a che