Capitolo VI. GLORIE 31 A RINA RE 1. Pietro II Orseolo, doge. — 2. L’interesse marittimo veneziano. — 3. Pietro Orseolo e 1* impero tedesco. — 4. Sistemazione dei rapporti con il governo costantinopolitano. — 6. Il problema adriatico. — 6. La spedizione dalmata. — 7. La spedizione pugliese. — 8. Politica esterna e politica interna. — 9. L’ordinamento amministrativo. 1. — La brillante figura di Pietro II, non degenere per rettitudine ed energia da quella del padre, era circondata dai migliori auspici (1). Plauso unanime accoglieva, nel 991, la sua candidatura (2). Essa aveva avuto il benefico effetto di far tacere odi e rancori. Gli animi erano stati rasserenati, la concordia ristabilita. Un senso di sollievo e di fiducia stringeva popolo e sovrano in una comune volontà di pace e lavoro (3). Sentimenti di devota riconoscenza ispirano al cronista l’esaltazione di un’opera politica, della quale egli stesso fu modesto e sagace collaboratore. La lode qualche volta sconfina in esagerato panegirico, ma al calore e alla sincerità delle parole non si può negar fede. Ad esse sono di conforto documenti non dubbi. (1) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 149 : qui probitate et actu haud degenerane a divo parente, utriusque tarnen hominis perilia omnes poene antiquos excellebat duces. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 148 : Petrum, antedicti domni Petri Ursiuli due,is sobolem, trigesimo suae aetatis anno Veneticorum populi ad pa-temam dignitatem promoverunt. (3) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 149 : iste riempe patriae comoda non modo in pristinum consolidandum reduxit statum, verum in tantum rem pu-blicam auxit, ut suis temporibus Venecia prae omnibus finitimarum provinciis decore et opulentia sublimata diceretur. 24