«10 Storia generale sulle macchine e sfilando contro le batterie ; usarono lo schermo di variare le distanze a ciò il nemico dovesse mutare gli alzi ; al che attribuisco l’incertezza del tiro austriaco, il quale fece, poca strage. Quando il Persano giudicò il forte San Giorgio bastevólmente tormentato (nè intendo onde questo convincimento nascesse) ordinò alla Formidabile, comandata dal Saint-Bon, di abbozzarsi sotto il forte San Giorgio e di ridurlo al silenzio. Il Saint-Bon, ufficiale avveduto e sapiente, portò a tiro la Formidabile tenendosi sempre sotto vapore nell’ angolo morto del nemico e riuscì nell’intento. Contemporaneamente, dall’ altra parte, Augusto Biboty colla sua divisioncella corazzata riusciva a far saltare per aria la batteria Schmidt; poco dopo la polveriera del forte San Giorgio tormentata dal Saint-Bon esplodeva. Un avveduto capitano batte il ferro finché è caldo. In quell’istante favorevole doveva il Persano raccogliere tutte le forze, ridurre i forti bassi del porto San Giorgio colle corazzate e mettere a terra, a destra od a sinistra del porto, sotto la protezione delle navi di legno, il corpo di sbarco. Non diceva forse la relazione del D’Amico che le fortificazioni di Lissa erano aperte alla gola? era dunque facile aliagente dello sbarco d’investirle alle spalle. Caduto il porto San Giorgio non potevano al certo fare resistenza veruna i piccoli forti alpestri. La imperizia dello stato maggiore qui si chiarì novellamente, quando l’amiraglio ordinò alla Maria Pia ed al San Martino di assalire le batterie nemiche situate nell’interno del porto. Noto che esso è angusto, ricordo che il forte San Giorgio, la torre Wellington e la batteria Schmidt situati alle estremità, a quest’ ora già son ridotte a mal partito. La manovra indicata dal caso specifico alle due corazzate era penetrare 1’ una nell’ acque dell’ altra nel porto, sfilar tondo sotto le batterie, schiacciandole colla loro fiancata e ripetere due, tre, quattro volte occorrendo la sfilata. Il Boberti col San Martino e il Del Carretto colla Maria Pia dalla bocca del porto, dove situarono le proprie navi, spararono invece contro la batteria della Madonna situata in fondo; il San Martino vi riportò avarie. La giornata del 18 si può definire