della Marina Militare. 429 si chiamava L'Assassinato da tre, perchè a tre riprese, rimasto fermo per calma eli vento, fu da certe barche greche manomesso. Ed i] mio vecchio .comandante Antonio Sery mi narrava le crociere in Arcipelago del Tritone e della Nereide, regie navi sarde cacciatrici di pirati. I prigionieri li portavano a Genova dove la pietà dell’arcivescovo induce vali al pentimento ed a rientrare nel giro della Santa Romana Chiesa abiurando gli errori di Fozio. Liberati erano rimpatriati e, suppongo, alla prima occasione tornavano a pirateggiare. Eppure questa era già la decadenza di quell’ istituto' locale, perchè nel 1825, correndo il settembre, uno stuolo di pirati ellenici s’era impadronito delle Grabuse presso l’isola di Candia. Un anno dopo quegli scogli erano irti di quaranta cannoni presidiati da novecento birbanti. La fregata inglese Sybil spedita a disfare quella microscopica Gibilterra ladronesca, ci rimise quaranta uomini ed a nulla approdò. Peggio, se possibile, accadeva nelle Antille dove, tra il 1824 ed il 1825 pullulavano corsari, pirati e lettere di inarca con bandiere dei diversi effimeri governi provvisori. Esercitavano il diritto di visita come corsari, ma derubavano il visitato a guisa di pirati; e qualchevolta assalirono navi da guerra. Nello spazio d’un anno 23 navi commerciali francesi furono svaligiate. L’amiraglio francese Jurien de la Gravière ed il commodoro americano Davide Porter distrussero i pirati delle Antille andandoli a ricercare colle lance armate nelle insenature che servivano loro di rifugio. Ma il luogo dove l’istituzione nefasta fioriva e d’onde sfidava da secoli il diritto marittimo era Algeri. Quantunque l’Inghilterra vi si opponesse, la Francia, offesa dal Dey Hussein, bloccò la costa algerina con grave dispendio e poco risultato tra il 1827 ed il 1830. Finalmente il'governo di re Carlo X, stanco di quelle lentezze, si risolvè ed il 14 giugno del 1830 spedì l’amiraglio Duperré che sbarcò trént’otto mila uomini sulla spiaggia di Torre-Cliica mal difesa da alcune batterie; pochi giorni dopo Alt/eri la guerriera fu espugnata. Se la Francia non avesse altro titolo alla riconoscenza degli armatori del mondo intero, la conquista d’Algeri basterebbe per assicurarglielo e nobi-