della Marina Militare. 651 mezzo aprì il fuoco. La Cochrane, che mirava a combattere a tiro corto per allora non rispose ; ad altri colpi dell’Hua-scar, che penetrarono in piena corazza, replicò senza risultato ; ma sfilando dietro la poppa dell’ avversario, con tiro convergente gli smantellò la torre di comando seppellendovi G-rau sotto le rovine. 'Altro colpo ben assestato uccise Elias Aguirre comandante in 2° dell’ Huascar il cui posto fu tolto dal capo di stato maggiore Carvajal. Questi allora si trovò ai fianchi due avversari, perchè la Bianco era giunta a tiro, e l’ariete combattè ancora per qualche minuto contro ambe le corazzate, una dal fianco destro, l’altra dal sinistro. Alle undici ammainò bandiera ; aveva perduto gran parte dello stato maggiore, rimanevangli un solo cannone e la mitragliera della coffa in condizione di far fuoco. Il fatto d’armi durò novanta minuti. I Chileni, mirando a catturare V Huascar, non usarono armi che ne compromettessero la sorte, perciò nè sprone, nè siluri. Colle grosse artiglierie demolirono la torre di comando, il castello di prora e la torre girevole dei cannoni poppieri; coi cannoncini Nordenfelt e le carabine ne spazzarono la coperta. Egli è per questo che il fatto d’armi ha un valore intrinseco d’insegnamento, provando quanto erroneamente si era scritto- su per le stampe, cioè che la cattura d’una nave colle armi moderne era per cagione dell’armi stesse doventata impossibile. I Chileni usando con maestria e con intelligenza le varie armi onde una nave è fornita provarono che si può a propria voglia distruggere o catturare un nemico in certi casi specifici. La vittoria di Mejillones assicurò ai Chileni l’assoluta padronanza del mare ed agevolò le mosse degli eserciti invasori del Perù. Non hanno termine qui le gesta marittime del nostro tempo ; e ricordo al lettore gl’inglesi con lord Alcester ad Alessandria nella primavera del 1883 ed i Francesi col Courbet al Tonchino ed in Cina. Troppo oltre mi condurrebbe l’esame critico della giornata d’Alessandria e della campagna ardua per cagione della lontananza, difficile per via di politiche complicazioni e trionfante nella quale il Courbet, a giudicio del mio amico e commilitone amira-glio Enrico Accinni, fu prototipo del generale di mare mo-