•270 Storia generale regolamentare), il generale del galeone da vasi a rintracciare Capo San Luca, che giace presso al tropico del Cancro alla punta estrema della Vecchia California. Qui entrava in campo la Compagnia di Gesù, la (piale a Capo San Luca aveva una missione: attorno ad essa vivevano parecchie tribù d’indigeni, che raccoglievano tutte le notizie interessanti il galeone. La colonia ecclesiastica di Capo San Luca era agricola e nei magazzini e nelle cantine serbava viveri in copia ed un buonissimo vino spremuto dall'uva del luogo, che il cappellano di Anson dice somigliare al Madera di seconda qualità. Le vedette poste dai gesuiti sull’alto del promontorio scrutavano l’orizzonte per avvistare il galeone, ed appena scortolo accendevano fuochi a segnale. Da Capo San Luca a Capo Corrientes e poi ad Acapulco il transito 11011 più offriva difficoltà speciali. 11 viaggio di ritorno incominciava immancabilmente innanzi che spuntasse Falba del primo aprile. Il carico n’era più leggero, e consisteva in argento, cocciniglia, articoli di vestiario e vini di Xeres e di Rota (tintillo) richiesti per la celebrazione della messa nelle isole Filippine. Da Manilla ad Acapulco il galeone, sicuro da nemici nell’alto mare, non teneva incavalcati i cannoni della batteria inferiore. Giunto a Capo San Luca, estraevali dalla stiva e li metteva a posto. Nel viaggio di ritorno tutta l’artiglieria guarnivano i fianchi, e s’imbarcavano due compagnie di fanteria di rinforzo. Era difatti nel viaggio di ritorno che ai nemici di Spagna era buon consiglio lo assalire il galeone, quando cioè conteneva somma vistosa in argento coniato. Già nella narrazione delle gesta di Duguay-Trouin al Brasile ho detto dello scorbuto, della terribile malattia che afflisse sì lungamente la marina veliera e che il motore a vapore ha scacciato dal grembo delle navi, lasciandolo triste retaggio esclusivo dei balenieri dell’ Oceano Artico. Il XVIII fu il secolo dello scorbuto. Il cappellano di Anson parla a lungo di questo morbo crudele, i cui sintomi si palesavano diversissimi, ma la cui fine era spesso la morte. Nella spedizione di Giorgio Anson, il Centurión, nave amiraglia, ebbe a bordo lo scorbuto appena sboccò lo