390 Storici generale Nell’ aprile eli quell’ anno, il maresciallo di Richelieu con 12,000 uòmini imbarcati su d’.un grosso convoglio, scortato da 18 vascelli e 4 fregate agli ordini del signor De la Galissonnière uscì da Tolone e prese terra a Porto Maone, per riconquistare Minorca a Spagna. La squadra inglese in Mediterraneo era di egual forza, e governata dall’ amiraglio Byng. Questi non seppe impedire lo sbarco. Il Bichelieu secondato abilmente da uno de’ migliori ufficiali francési del suo tempo, che era il conte di Maillebois, comprendendo quanto fosse arduo espugnare con lungo assedio una piazza fortissima per natura e per arte, confidando nella furia francese tentò la scalata ; e gli riuscì. Contemporaneamente la Galissonnière riusciva a frustrare le speranze di Byng il quale aveva, avuto ordine perentorio di buttarsi nella piazza per sostenerne la difesa. La Galis-sonnière trovavasi sopravvento o, per dir meglio, manovrò per guadagnare il vento al nemico ed impedirgli di entrare-a Porto Maone. Riuscitovi, diè battaglia, ma ai primi colpi di cannone il vento mutò, e La Galissonnière rimase sotto vento. Byng, lungi di entrare a Porto Maone, come il suo compito chiedeva e come la mutazione del vento permet-tevagli, continuò la fazione secondo le regole usate in quel tempo, portando successivamente lo sforzo principale sull’avanguardia, poi sul corpo di battaglia ed infine sulla retroguardia nemica. La Galissonnière, coi suoi tiri d’infilata, seppe ben danneggiare le navi di Byng al quale non rimase altro se non, col favore della notte, riparare in Gibilterra. Londra fu indignata ed il Byng sottoposto a consiglio di guerra che lo dannò a morte. La critica storica ha scagionato Byng dal crimine di codardia ; non lo può scagionare dall’ accusa di esitanza e d’inesperienza ; la partigianeria politica influì sul giudicio ; e pur troppo per Francia, La Galissonnière morì pochi mesi dopo la bella vittoria che porta la data del 20 maggio 1756. Stimo degno di ricordo che il giorno in cui il maresciallo di Richelieu investì il forte di San Filippo a Maone, un De Laurenzi italiano, ufficiale al servigio di Francia, trovò in una villa presso ài forte il codice dei segnali della marina inglese. Portatolo al maresciallo, questi lo spedì a