132 Storia generale e dall’altra alla doppia campagna contro Venezia; dico doppia perchè il Primo Visire Achmet Coproli dirigeva ad un tempo la guerra in Candia ed in Dalmazia. E per quanto Venezia si valesse altresì delle squadre ausiliarie del Pontefice/ di Malta e di Toscana, è fuor di dubbio che desse, pur offrendo mirabili esempi di virtù militare, ser-viron sempre in modo assai saltuario. L’inverno ritornavano ai porti; ed il rifornimento dava campo a frequenti dissidi, a comporre i quali erano necessari (e non sempre bastavano all’ uopo) lo spirito conciliante e l’eloquenza straordinaria di Francesco Morosini. La Serenissima di Venezia aprì dunque trattative colla Francia per accattarne aiuti ed in questo negozio ottenne l’appoggio dal Sommo Pontefice Clemente IX, sì che re Luigi XIV e Giambattista Colbert decisero soccorrere Can-dià. Politicamente conveniva loro, inquantochè l’impero Osmano, il quale cominciava a toccare rovesci, non era più ormai 1’ alleato prezioso e tradizionale della Corona francese. D’altra parte, l’armata regia aveva pigliato parte assai lieve alla guerra contro l’Inghilterra le cui fregate le avevano catturato il Rubis vascello di settanta cannoni. La convenienza militare consigliò dunque Luigi XIV a spedire la squadra del Duca di Beaufort a Candia per agguerrirla, mentre la convenienza politica lo spinse a jjorre le forze francesi sotto la bandiera del Pontefice e non sotto la veneziana. Nell’ autunno del 1668, 15 vascelli del Beaufort furono armati per l’impresa di Candia. A questa squadra si aggiunsero alcune navi incendiarie, qualche trasporto e 16 navi mercantili noleggiate. Il Duca di Vivonne ebbe il carico di 13 galere e di 3 galeotte. Il Maresciallo di Navailles con sottile esercito di 5800 uomini s’imbarcò sulla squadra veliera, ed il 19 di giugno del 1669 questa sprofondò le ancore nel porto di Candia ; le galere ve 1’ avevano preceduta di un mese. Neppure l’intervento francese era tal cosa da mutar le sorti della guerra. Difatti, le varie squadre unite briccola-rono palle sul campo nemico, mentre il signor di Navailles e il Duca di Beaufort tentavano una sortita contro l’opera