della Marina Militare. 199 pel fatto delle maree, ecco i mezzi che concedettero a Tour-ville d’interporre alle cinque del mattino successivo dodici miglia tra il grosso delle sue forze ed il nemico. E già 22 tra i suoi stanchi vascelli avevano doppiato il Raz, quando la marea contraria (che secondo il Róclus giunge ad esser colà un flusso della rapidità di 5 miglia all’ora) l’obbligò a dar fondo. Il porgitore inaspettato non era buono; le ancore ararono; Tourville tenne seco 10 vascelli, agli altri segnalò piena liberta di manovra, risalpò ancora alla mutazione della marea e fece vela per il capo La Hogue. A questo stadio della memorabile terza giornata riscontrò 3 vascelli a Clierbourg, 12 a Saint-Malò, 10 in navigazione con Tourville; gli altri spezzati in divisioni vaganti qua e là. I collegati si spartirono allora in tre stuoli; l’uno codiò Tourville e fu di 40 vascelli; un altro di 17 corse alla volta di Cherbourg per catturarvi i vascelli rifugiati; il rimanente veleggiò a Saint-Malò. Qui ha termine la battaglia campale propriamente detta ; e lungo la costa hanno luogo prove di valore isolate di An-glo-Batavi che, or col tiro delle artiglierie, or colle barche armate cercano predare i vascelli francesi ; questi non meno validamente resistono; la maggior parte è incendiata dai propri capitani. Dei suoi Tourville in persona dirige l’incenerimento. Di tutta la flotta francese 30 vascelli scamparono, 14 andarono perduti. Il disastro de’ Francesi costò ai vincitori perdite minime; gli Olandesi accusarono cinquantanove. morti e settanta-cinque feriti. Degl’Inglesi peri il, contr’amiraglio Carter. Molti i .morti di parte francese. L’amico più caro di Tour-ville, eh’ era il suo collega conte di Coetlogon, si distinse sovra ogni altro. Egli era contr’ amiraglio della squadra azzurra e quando vide Tourville circondato da nemici domandò per segnale di lasciar il suo posto e venire a dividere le sorti del commilitone. Sotto più di un riguardo la battaglia delle Hogue, che gl’ Inglesi chiamano di Barfleur, può paragonarsi a quella di Lepanto. Segnò il disastro d’una flotta: pur tuttavia non valse a distruggere la compagine della marina francese. Qualche istorico disse e poi moltissimi altri ripeterono che