112 Storia generale zogiorno, tornando il vento più fiero del giorno antecedente, costrinse i nostri quando stavano appunto per investire il nemico ad abbandonare 1’ impresa già tanto avanzata.; nè senza loro pericolo e danno; perchè non cessando mai le batterie turchesche tanto della Natòlia, che due della Romania che le stavano opposte, di sparare continuamente sopra di esse, vennero fra gli altri ad ammazzare con una palla il piloto maggiore nella Reale pontificia, e vi ferirono altresì due cavalieri, come pure disarmarono due banchi della Reale veneta, e con un’ altra diedero a fiore d’ acqua nella galera S. Giovanni, essendo questa con la Capitana di Malta delle più avanzate dietro la Commissaria e la Pontificia. Diede quivi però fondo tutta 1’ armata sottile ; ma ora arando una galera, ora un’ altra per la furia del vento e forza della corrente, in poco tempo si trovò cascata quasi dove si era partita la notte ; disperati i nostri di poter fare altro intorno alle dette, galere, mentre pareva che il cielo stesso si opponesse loro sul punto della vittoria. Ma, non contento di ciò, il capitano generale Mocenigo volle la stessa sera fare 1’ ultima prova ; e così seguitato da 4 o 5 altre delle sue galere più rinforzate, intraprese di nuovo come la mattina la caccia delle nemiche ; dovendo intanto gli altri due generali col resto delle galere scostarsi col favor della notte a danneggiare quelle che erano fermate in terra; e se non fosse loro riuscito di tirarle fuori, incendiarle almeno. E però stavano già formando d’ una tartana un brulotto per condurcelo sopra. Ma dopo un difficoltoso proveggio, arrivato il Mocenigo sotto le batterie de’ Barbieri, che non meno furiose della mattina offendevano gravemente le sue galere (avendo ammazzato sopra la Reale quindici o sedici huomini, e altri sopra la Promeditora, atterrato l’antenna sopra alla Capitana di Golfo, e rotto il timone e parte della ruota alla Commissaria) quando già stava per abbordare i legni fuggitivi, fu da una palla fatale colpito in Santa B r-bara : onde preso fuoco la munizione fece subito volare in aria la sua galera, non essendo restato intiero che l’arsile con la poppa dove stando egli a vigilare il comando non si abbracciò ; ma cadendogli su la testa 1’ asta dello stendardo del calcese, lo fece cadere subito morto. Accadde