108 Storia generale meno di qriello clie avevan fatto nel passar delle sultane; per lo che danneggiate oltremodo le dette maone ne diedero a terra nelle coste della Romania, e altrettante in quelle della Natòlia, essendo ad una sola di esse sortito di seguitare il cammino delle sultane, e questa pure maltrattata dalla galeazza di Giacomo Loredano vice capitano di esse. Non è pure da tralasciare la intrepidezza di un vascello livornese, che trasportato dalla corrente fino a Troia voltò i fianchi sopra una squadra di dieci sultane bersagliandole bravamente nel passare, e poi fattosi sopra vela si mise fra esse a seguitarle. Per lo che tanto queste come le altre imboccarono nel canale del Tenedo sempre seguitate dai nostri galeoni. « Si era intanto avanzata nel canale l’armata sottile con tutto il barchereccio, e due maone restate addietro : onde le nostre galere veduto questo avvicinamento senza attendere che il nemico s’impegnasse più avanti, spiccandosi da Capo Crisea, quasi non potendo tollerare che i Barbari si avanzassero tant’ oltre senza venir con essi alle mani, fecero subito vela, e si misero all’ orza per guadagnarli. Onde i Turchi veduto l’animo de’ nostri risoluto di combattere, non vollero altramente avanzarsi a provare il cimento di mare; ma perduti d’animo, e girando le prore, incominciarono a orzare à terra dalla parte di Natòlia, ma non con tanto disordine come altre volte sono stati soliti di fare; poiché cercarono di ritirarsi con tutti li loro legni, e massime con le galere sotto la difesa delle loro trincee e batterie ; restando però incagliati il barchereccio, le maone, e poche galere, la gente delle quali gittatasi subito in acqua per salvarsi a terra, venne, per ordine del primo Visire che assisteva a quella parte, fatta rimbarcare, avendo a questo effetto fatto tagliar la testa ai primi fuggitivi. Sì che molte galere che quivi si vedevano poco sicure si misero in fuga alla volta dei castelli. Or mentre che i nostri facevano ceni sforzo per arrivare addosso al nemico, rinfrescò di maniera il vento contrario, che non potendo più con la vela, convenne far forza con li remi, sì che molte delle nostre galere non potendo montare restarono addietro, non essendosi avanzate che 10 o 12 delle più rinforzate, delle quali erano