della Marina Militare. 597 dalla Mnriu Pia e dal San Martino, che, essendo più veloci avevano fatto più strada, si soffermarono. . In quel punto uscì dalla rada il Messaggero con Persano e D’Amico a bordo; e passando a tutta forza di macchina prima sotto la poppa del Principe di Carignano e poi sotto la poppa delle altre navi più avanzate impartì l’ordine verbale seguente : « Andate a formarvi in battaglia colle navi pronte sotto la protezione delle batterie dei forti di Ancona. » ' Ciò detto sparì. Tegethoff non stimò conveniente assalire il numeroso nemico; è assai probabile temesse il tiro ficcante delle alte batterie di Ancona e lentamente si ritirò. La ^cognizione gli diè agio di osservare che la fiotta, quantunque buona manovriera, seguiva tuttavia principi di tattica assoluta-mente vieti e si atteneva all’ormai vecchio ordine di colonna unica. Testimoniò l’abuso dei segnali che è prova sicura d’incertezza ; infine gli apparve chiara la esitanza caratteristica del suo avversario. Agli occhi del critico la campagna del 1866 fu virtualmente perduta tra le cinque e le otto del mattino del 27 giugno. Gedeone Welles aveva tolto a Samuele Dupont il comando per errori più lievi durante la guerra narrata innanzi. Il ministro Depretis doveva imitarlo. È mio parere che, in cose guerresche, non mai si può staccare la responsabilità del comandante supremo da quella del Ministero. Il diffuso carteggio tra il dicastero ed il Persano e la costui incontentabilità costante in punto numero di navi, attrezzi ed artiglierie, dovean j)alesare a Depretis che rami-raglio bramava trascinare in lungo la campagna e non combattere. Era dunque spediente sbarcarlo e surrogarlo con altro degli amiragli disponibili, ancorché di grado meno elevato. L’errore sommo fu allora del ministro; il quale invece mandò alcuni vapori mercantili di rinforzo pel servigio d’esplorazione, sollecitò la spedizione in Adriatico di altri legni da guerra, e finalmente il 6 luglio diramò le seguenti diffuse e. lunghe istruzioni nelle quali il gabinetto in certa misura si sostituiva all’amiraglio; è pregio dell’opera il trascriverle letteralmente. Bada, o lettore, ai grossolani