40 Storia generale alquanto presso la linea delle zattere galleggianti. Alessandro la vede; e rivolto a’ suoi, ordina che si abbandoni pure quella, se ne spengano le fiamme, se ne prevengano i danni. In quel momento un alfiere spagnuolo di nome Alonzo De Vega, uso da lungo tempo a servir presso la persona del principe e intelligente di macchine da guerra, si fa dinanzi a lui e lo invita rispettosamente a ritirarsi osservando esser quel posto opportuno pei soldati, non pel capitano d’un esercito. Sulle prime il Farnese, tutto intento alla terribile nave, non gli presta orecchio ; ma lo spagnuolo insiste, aggiunge preghiera a preghiera ed alla fine, spinto da un presentimento singolare, si getta in ginocchio e colle lacrime agli occhi lo scongiura di lasciar quel luogo pericoloso e di mettersi in sicuro. L’uomo a cui il De Tega si rivolgeva era lo stesso che altra volta scorreva le vie di Parma in cerca di duelli ; che a Lepanto si scagliava solo solo sulle galere musulmane; che a Oudenarde continuava il suo pasto sotto il fuoco nemico, dopo aver veduto la mensa bruttata dal sangue dei circostanti; eppure attonito e meravigliato dall’ insolita persistenza dell’ alfiere, egli si arrende e s’induce a ritirarsi nel prossimo forte di Santa Maria. » Scopo di questo libro non è narrare per disteso l’assedio d’Anversa : perciò qui io mi fermo ; solo voglio dire qualcosa di quel gran vascello a tre ponti, grandissimo per i tempi, di cui parla il Farnese nella sua lettera. Gli assediati l’avevano battezzato col nome di Fine della guerra. Le sue batterie erano spesse tre metri. Le coflé blindate in ferro ed a prova di moschetto ; sughero e barili vuoti ne assicuravano il galleggiamento ; era costato vistosissima somma; avea 1000 uomini di equipaggio e 20 grossi cannoni. Immensa fiducia in esso ponevano i difensori, che lo chiamarono con stranissimi soprannomi : 1’ Elefante, la Piazza d'Anversa, i Quattrini gettati. Gli Spaglinoli ebbero ben ragione ad affibbiargli il nomignolo di Spaventa passeri, perchè in un secondo tentativo contro il ponte la gigantesca nave cadde in poter del nemico. Poco di poi Anversa si arrese. * Or si lasci Farnese e le sue glorie; lo si lasci all’opera