Storia generale di porsi sotto vela. Qualsivoglia armata che sbarchi gente o materiale è vittima designata di chi l’osa assalire seuza por tempo in mezzo. I Turchi salparono come poterono; ma riuscì lor difficile formare una salda linea di battaglia. L’avanguardia di Cornaro aveva in testa un vascello comandato dal capitano Flangini, il quale aprì il fuoco contro la testa della colonna turca, mettendo con molta sagacia la prua fra i Turchi e l’isola di Corfu. Lo scontro fu vivace e sanguinoso; e sebbene i Turchi non si lasciassero catturare nessuna nave, pure dovettero poggiare per Bu-trinto, permettendo così a Pisani ed a Cornaro di porre a terra le loro schiere; sì che l’obbiettivo strategico de’Veneziani fu pienamente raggiunto. Una nave però del convoglio veneziano scarocciata sottovento fu catturata dai Turchi, quasi nulla togliendo alla veneziana vittoria. È la città di Corfù edificata sopra promontorio legato all’isola per via d’un istmo. Una cinta continua di muro correva tomo alla città; ma l’istmo lo dominano due colline, il Monte Àbramo ed il Monte San Salvatore; i quali due cavalieri non facevan parte del sistema difensivo della piazza. I Turchi accampati a Potamos, opinarono agevol cosa lo stabilirvicisi ; ma lo Schullemburg che vi aveva sparse, in certe trincee innalzate alla meglio, le sue schiere tedesche, italiane e schiavone tenne testa, finche nel mese d’agosto quegli avamposti veneziani furono dopo ripetuti assalti conquistati. Mi gode l’animo ricordare, che mentre il Monte Àbramo, difeso dagl’ Italiani fu arduo a prendere, il San Salvatore la cui difesa era confidata agli assoldati forastieri, fu da essi* abbandonato. Ormai padrone delle alture, il seraschiere poteva fulminare la città e il porto a suo lecito. La flotta veneta, che desiderava isolare l’esercito turco, offrì varie volte battaglia al capoudan bascià; ma questi eh’ avea in mente seguire il proprio disegno di tenersi pronto ad aiutare l’esercito coll’assicurargli la strada per i rinforzi o col preparargliene una di eventuale ritirata, costantemente resistè alla tentazione. Il seraschiere da parte sua discendeva impazientemente quasi ogni notte dalle alture conquistate nella speranza di sforzare il muro di.cinta ed i bastioni dell’istmo e sempre