della Marina Militare. 175 distrusse ogni difesa, e spogliata Atene d’artiglierie e di munizioni, al mattino dell’8 di luglio ne salpò con 200 legni. Determinò che l’amiraglio Veniero, con 9 vascelli, un’incendiaria e 6 galere, girasse tórno torno l’isola a levante; e poi, pel golfo di Volo discendesse giù nell’Euripo ed affondasse i ferri a maestrale del ponte, mentre il rimanente dell’ annata avrebbe imboccato l’Euripo da scirocco, e risalito il canale. Un forte tramontano impedì alle navi ed ai trasporti della maggior squadra di seguire il Doge il quale vi penetrò colle sole remiere; e senza esitanza, quantunque con qualche imprudenza, sbarcò a cinque miglia della, città 1000 uomini di fanteria e 800 cavalli guidati da Konigsmarck. Il Governatore di Negroponte, non che il seraschiere Ibrahim, succeduto ad Ismail, avevano tirato (colla consueta maestria dei Turchi in ogni lavoro d’assedio o di difesa, delle piazze che ancor tuttodì li distingue) a gittata di moschetto dalle mura una cinta esteriore di pali e di terra battuta e per opera di un Girola,mo Galoppo da Guastalla, rinnegato e disertore dal Morosini, innalzato di rimpetto al ponte in vetta d’erta dirupata, un fortino che avevano nominato Carababà (il babbo nero). Seimila soldati stavano a difesa della palafitta e del fortino. Le schiere del Morosini, salivano invero a 14,000 fanti ed 800 cavalli, ma in gran parte questi e quelli veleggiavano tuttavia sulla squadra oneraria; il che ai Turchi accendeva le speranze. Un assalto di viva forza non potevasi tentare sotto quelle circostanze, e Konigsmarck, richiestone, non osò consigliarlo ed opinò per- assedio regolare con le solite inevitabili lungaggini degli approcci e col consueto corteo di febbri e di malanni indotti dalla temperie estiva e dalla prossimità di paduli. S’ammalò fra i primi Konigsmarck; con lui molta parte delle schiere; i Turchi fecero sortite che furono respinte. Giunte alfine le navi del Veniero, il Doge ordinò l’assalto alla palafitta. Contro il Carababà si disposero 4 galere di Venezia e 4 di Malta; in avvallo del ponte 4 altre; sui ferri la Reale di Venezia, la ('apilana di Malta, la Reale del granduca di Fiorenza e la Provve-(litora si tennero pronte ad accorrere dove il caso chiedesse; tutto il rimanente della gente libera tu distribuito