174 Storia generale di Dalmazia per o.pera del capitano generale Girolamo Cornare. Si giudichi della marittima vigoria che ancor dimostrava Venezia ponendo mente che lungo la costa dalmata Cornaro rassegnava 120 legni fra’ quali 4 galere, 2 vascelli, 28 galeotte e 2 bombarde architettate sul modello di quelle di Renau d’Elicagaray. L’ anno 1687 segno la culminazione delle liete venture A^enete nella lunga campagna, in seguito alla quale la Morèa fu scompartita in quattro provincie rette da provveditori. Non rimaneva più ai Turchi sul continente altra piazza all’infuori di Napoli di Malvasia. Il 27 marzo del 1688, passò a vita migliore il doge Giustiniani ed i Padri giudicarono che non vi fosse a lui successore più degno del Morosini. Ma il nuovo doge, esempio che da circa due secoli non si rinnuovava, rimase però al campo ; ed a temperare lo doppia autorità di capitano generale e di doge, la veneta prudenza gli pose allato Girolamo Grimani e Lorenzo Donato, consiglieri. L’armata era all’ancora in Porto Poro, piccolo seno che apresi nel golfo di Egina, quando la novella dell’ esaltazione al dogato giunse al duce e Contemporaneamente la notizia che in Candia mulinavasi dai Cristiani novità. Francesco Morosini, bramoso d'acciuffare la fortuna pei capelli, mise alla vela con 22 galere; e presso al Cérigo, riunite alle proprie altre 8 della religione di Malta, governate dal bali Camillo Spinelli, navigò a vista di Candia. Ivi nuove notizie ben diverse dalle prime avute; gli ammutinati eransi riconciliati col bascià. Sull’armata si mise allora a partito quale impresa fosse più opportuna, Candia, cioè, o Negroponte. Vinse il partito di Negroponte. A mezzo canale deH’Euripo, nel suo passo più angusto, dove cioè appena poteva allora in acqua alta transitare una galera, è edificata la città di Negroponte, un tempo veneziana, poi pel valor ostinato e per la ventura di Maometto II resa turca. Giace la città in piano con certe collinette alle spalle. Un ponte ad archi riuniva Negroponte al continente; ma a due terzi della sua lunghezza si mutava in ponte levatoio, sì che le comunicazioni fra la terra e l’isola si potessero a volontà aprire o troncare. Il Doge, lasciata Candia intentata, veleggiò al Pireo, ne