della Marina Militare. 261 Uomini ammalati di scorbuto i quali sbarcarono con noi; in capo a tre o quattro giorni furono in condizione da essere incorporati col resto. La gente io ripartii in tre brigate di tre battaglioni l’una. L’avanguardia era capitanata dal cavaliere di Goyon, la retroguardia dal cavaliere di Course-rac ; io mi posi al centro colla terza, il dettaglio della quale affidai al cavaliere di Beauve. Contemporaneamente formai una compagnia di 60 cajDorali, scelti fra tutta la gente, e che con un certo numero di aiutanti di campo, di guardia-marina e di volontari doveva accorrere meco dovunque la mia presenza potesse esser richiesta. Feci altresì sbarcare 4 piccoli mortai manevoli e 20 petrieri di bronzo per farne una specie di artiglieria da campo. Il cavaliere di Beauve inventò all’ uopo taluni candelieri a sei gambe ed a ghiera che s’impiantavano in terra e servivan di carretto ai petrieri. Codesta artiglieria marciava nel centro del maggior battaglione e quando occorreva servirsene, il battaglione apriva le sue file e la smascherava. » Io non seguirò l’illustre corsaro nelle scaramuccie del 15, 16 e 17 settembre; nelle quali i Francesi riuscirono vincitori perdendovi però abbastanza gente. Il giorno 19 la batteria di mortai dell’ isola delle Capre era pronta : ne conteneva cinque ed era fiancheggiata da 18 pezzi di cannone disposti in batteria di breccia. Prima che fossero smascherate, Duguay-Trouin stimò utile mandare un trombetto al governatore per indurlo a cedere. Don Francisco de Castro Moraes rispose una lettera tutta cortesia (come d’altronde cortesissima era quella di Duguay-Trouin) nella quale assicurava che avrebbe difesa la città fino agli estremi. Al dì 20 batteria e navi aprirono un fuoco continuo che fece crollare parte dei trinceramenti, sicché 1’ assalto di viva forza fu deciso per l’alba della dimane. Già i battaglioni si avanzavano per entrar da due breccie, quando il signor de Las-salle, aiutante di campo del Du Clero (ucciso come ho detto più su dai Brasiliani) che era rimasto prigioniero in Rio, giunse al campo ed annunciò a Duguay-Trouin che il vivo fuoco notturno ed il timor dell’assalto avevano riempito di terrore l’animo dei cittadini e dei difensori, e che le milizie regolari si eran ritirate, minando però i castelli