della Marina Militare. quanto il parlamentario offrì contemporaneamente di cessar il fuoco contro la città. Il Principe, che ormai non sperava più nel soccorso della Svezia, il 4 d’aprile capitolò. La flotta danese in parte fu consegnata all’Inghilterra. A, bell’agio Nelson salpò e raggiunse il suo capo supremo, il quale risalì il Baltico, minacciò Cronstadt e non inferse ai Russi niun danno rilevante. La lega si sciolse poco stante. Nelson, reduce in Inghilterra, fu festeggiato come il maggiore ira gli amiragli della sua nazione ed ebbe nuove vistose pensioni; ed ancor queste gli parvero insufficienti a sostener il suo rango, la preoccupazione diuturna di codesto sommo marinaro ed insieme uomo meschino. Ben presto lo additerò duce di altra impresa audace quanto questa narrata. Napoleone, or da tutti temuto, poteva concentrare ogni suo sforzo contro Inghilterra. Fallitogli in Egitto il disegno di ferirla nell’Indie, rivolse il pensiero ad assalirla in casa. La storia (e non la ignorava) gli offriva due modelli d’invasione. Il primo tracciato da Giulio Cesare, il secondo da Guglielmo il Normanno. Uomo del Mediterraneo anzi tutto e Cesareo nel pensiero, Napoleone volle rimettere in onore sull’Oceano il naviglio a remi. Tra gli ufficiali di mare francesi un amiraglio all’uopo egli lo seppe scoprire nel Bruix, eccellente soldato di chiara mente; pur troppo altrettanto ardente nella ricerca dei piaceri del senso quanto nel guidar contro il nemico i suoi marinari ; ed i piaceri gli avevano minata la salute. Fu stabilito a Boulogne il campo famoso ; e mentre le flotte inglesi chiudevano le francesi nei porti con formidabili squadre di blocco, Napoleone costruiva lungo tutta la costiera, per radunarla in Boulogne, la celebre flottiglia remiera. copia modernata dell’antiche. Ad esercitarla egli nominò collega di Bruix un altro marinaro di merito, il Latouche-Tréville, giovane e prode. Non sfuggì alla sagacia di Nelson che la flottiglia di Boulogne j)°tesse un giorno rumare l’Inghilterra, Si recò all’Amiragliato ed ottenne il permesso d’assaltar la flottiglia e di tentarne la piena distruzione. Ormai gli uomini di mare si erano tanto innamorati del sistema veliero che alle navi a remo ninno credeva più, .salvo Napoleone, Bruix, Latouche-Tréville e Nelson.