II » gl’ intèreffi privati, che a {coprirne i veri danni, e le caufe vere, » che li produffero. A ciò fi aggiunge la noftra principal premura di » vendicar la Chiefa da gli aggravj, che le vengon fatti ili effi, sì nelle » irrifioni de’Sommi Pontefici, e sì nella itudiata coniufione de’di lei » Stati. Onde ci converrà lafciare gran parte dell’efame di quello Vo-» lume a chi fi vedrà ivi, o maltrattato o derifo. Troppe cole conten-» gonfi in elio. Le fole fazioni Guelfa e Ghibellina, che le antiche lo-» ro fcaramucce convertono in vere e fanguinofe guerre ; e le flravagan-» ze per numero e qualità grandi/Time, occuperebbero tutto il luogo a » ciò die dev’effere, ed è, torniamo a dirlo, la nolìxa principal premu-» ra. Che però riitringendoci ad accennare alcune di quelle, flaremo » faldi nel noflro propofito . » Divideremo il Volume in due Articoli al noflro folito: e in quello » primo non palleremo oltre all’anno 1346, quinto di Papa Clemente » VI, in cui fu creato Re de’Romani Carlo IV. In tutta la ferie di 45, » anni, folamente dieci ebbe diritto in Italia il Re de’Romani, e due 1’ » Imperadore. Pofciachè Alberto Auitriaco, il quale fi fece creare in » Germania Fan. 1298. vivente Adolfo, e vinfe quello in battaglia, e »lo uccife, non fu riconofciuto da Bonifacio Vili, fino all’an. 1303.; » anzi per 1’ addietro gli era flato intentato il giudizio di lefa Maeflà, » perchè avendo preflato omaggio al Re legittimamente eletto, per li » buoni feudi da lui ricevuti, osò ribellarfegli e ucciderlo in guerra: ma »in detto anno imploratane mifericordia, ottenne il perdono. Tutto è » chiaro da’documenti prefTo il Rinaldi ( an. 1303. n. 2. ) Non regnò » Alberto, che fino all’an. 1308, in cui fu eletto di confenfo di Clemen-» te V. il Conte di Lucemburgo Arrigo VII, reflandone efclufi Federigo » figliuolo di Alberto Auflriaco, e Filippo Re di Francia: il quale non »fu più amico del Pontefice. Calato Arrigo in Italia, trovò le Città » del di lei Regno avvezze alla libertà, perchè da 70. anni non avean » villo Imperadore : contuttociò fu ricevuto dapprima con onore , e » prefe nel leguente anno, eh’era il 1 311. la corona Ferrea in Sant’Am* » brofìo con Diploma, che ferbava tal diritto a Monza. Due anni dopo » andò a coronarfi a Roma; e perchè trovò occupata la Città Leonina » e ’1 Vaticano dalle armi di Roberto Re di Napoli, i Cardinali deputati » fecero la funzione in S. Giovanni Laterano . Le cotidiane fcaramucce » lo fecer deliberare di portarli a Tivoli: indi andò in Tofcana, ove » morì l’anno feguente a Buonconvento ; mentre con poderofo efercito » di Pifani e di Ghibellini d’altre Città, andava contro il Re Roberto, » e contro i Guelfi, ajutato per mare dalle flotte unite di Federigo Re » di Sicilia, e de’Genovefi, le quali fe ne tornarono a cafa loro piene