XXVI » Territorii prccd telo rum jam longis retro temporibus fub diverforum eos fi-» li fubjugantium potentia conflituù, regimimi eorum matris & Domina » E cele fi a vide lice t prelibata, id faciente malitia temporis, dulcedinem non » guflarunt ( n. 1308. nu. 14. ). E i Ferrareiì dopo di eflerfi vitti liberi » dalla invafion Veneta, fpedirono alla Corte d’Avignone una nobile Am-» bafceria, cioè il proprio Vefcovo Guido, Pignattone, Antonio d’Alef-» fio, Ottobuono, e Nafcimbene. Il lungo ragionamento da effi colà te-» nuto fi può vedere pretto il Rinaldi ( an. 131 o. n. 24. ). Sappianfi però » diftinguere le opinioni o vere, o fuppofte tali, che allora correvano, » lenza mettere in controverfia la fottanza del Documento, del quale a » noi non bifogna che poca parte, la qual mottri l’opinione de’Ferrarefi » d’allora intorno alla dolce Signoria, de3 Marcheji di’Ejle: ed è la feguente: » Profitemur & agnofcimus, quod prò eo tempore, quo ditta Civitas, Co-» mitatus ì & Diflrittus ipjìus fuerunt fub manu quondam Marc/iionum E-» JìenJium, non volumetrie fubfuerunt eisdem : obed¿veruni autem, & eorum » dominium de fatto agnoverunt, fed per violentiamo & metum mortis, & cru-»> ciatus corporum, quibus rejijlere non potuerunt propter nimiam jcevitiam » ipforum, & tyranmeam potejìatem... Qui tyranni neque centenaria prce-» jeriptione quìdquam de jure S. R. E. diminuire potuerunt, eo quod tyran-» nìca & violenta pojj'ejjio caret bono principio, & medio’, per quod concluditur » quod & fine. Licet nec tempus centum anno rum, immo edam nec feptuaginta » defluxerint &c. A noi non fi appartiene di fpeculare, le gli Ambafciatori » prendeffer norma dell’ antico dagli ultimi tempi : due coiè certe ap-» prendiamo da quefto ultimo Documento, cioè, che il Sig. Muratori » filsò beniffimo all’an. 1240. il dominio degli Eftenfi in Ferrara, perchè »da etto anno al 1308. in cui venner cacciati, ne {corfero circa 70. » e che gli Eftenfi furon confiderati da’Ferrarefi come tiranni dal det-» to an. 1240. poiché prima d’effer cacciati da Salinguerra, tra per »governar quella Città a nome della Chiefa, e per efler Feudatarj »della S. Sede nella Marca d’Ancona ( quale lo fu, come s’è vifto, » Azzo VII. fin da fanciullo, ( an. 1217. ) dopo la morte immatura del »padre ) lungi dall’ efercitar la tirannide nello Stato Ecclefiaftico, di-» fefer fempre la parte Pontificia. Apprendiamo altresi da ambedue i » riferiti documenti, che non dovette altrimenti efler vero ciò, che a£ » ferifee il Sig. Muratori l’an. 1308. dicendo, che Folco figliuolo na-» turale di Frefco baftardo di Azzo Vili, fu ajutato da’Bolognefi a met-» terfi in pofleflo di Ferrara, lafciatagli da Azzo in teftamento con ef-» eludere i fratelli Francefco, e Aldobrandino malgrado deJ Ferrarefi, » che volean Principe legittimo, giacché v’era. Che però non fappia-» mo che crederci di quel che foggiunge : Rìcorfeto gli EfìenCi legittimi