XXXIU » porta i documenti, e lettere, che ciò confermano (1301. n. 14.): an-» che Roberto Re di Napoli, che fa sì mala figura in quelli Annali, fu » dichiarato Vicario dell’ Imperio di Giovanni XXII. per mezzo del Card. » Giovanni Oriìni Legato Apollolico, quando lo mandò Fan. 1326. in » Tofcana, trovandoli allora in Firenze il Duca d’ Atene Gualtieri, Vi-» cario di Carlo Duca di Calabria figlio unico del Re Roberto. Ma iic-» come Carlo indi a due anni morì fenza prole mafchile, e Roberto era » diflratto da cure più gravi, rellò e Firenze e le altre Città di Tofca-» na in libertà : trovandoli una nuova comparili di Gualtieri Duca d’ A-» tene Fan. 1 342. in Firenze, ove fu Signore per momenti a cagion di » l'ua avarizia, e crudeltà, che lo fecero cacciar F anno feguente, qual » tiranno, falva la vita, e il bagaglio. In detto an. 1343. morì anche Ro-» berto Re di Napoli, rellando erede del Regno la maggior delle due » nipoti, figlie di Carlo, Giovanna, e Maria. Ma Giovanna già mari-» tata ad Andrea fratello di Lodovico Re d’ Ungheria, fofpetta del reato » commeffo in Averfa nella perfona di effo Andrea flrozzato, e getta-» to in giardino, accefe in Lodovico Fardor di vendetta, e s’aprì au-» che nel Regno di Napoli nuovo teatro di guerra: talmente che niuna » parte d’Italia rimafe libera da lagrimevoli danni,e da calamità irrepa-» rabili. A queite fi aggiunfe per colmo F orrida pefliienza, che ben fei » volte recò la defolazione in ogni parte, gli an. 1340. 1348. 1361. » 1374. i 383. e 1 399. Di quella del 1 348. in ifpecie dicono gli Scrittori » contemporanei ( op. Rayn. eod. an. n. 30. & J'ecj. ) aver diilrutti più vi-» venti, che il diluvio univerfale . E il Petrarca (lib. 8. ep. 7. ) F attri-» buil'ce meritamente all'ira di Dio contro de’peccatori con quella vi-» va elpreffione di quei iècolo sì fciagurato, cioè che la mifericordia di » Dio humanis pau/atim /affata criminibus , & jugi accejjione prczgrava-» m, nunc potifllmum vicla Jubfederit, & nos to/erare amplius non valens , » in terga projecerit, atcjue a nobis mijencordice Juceoculos iratus averterli. » Il Sig. Muratori ne dà la colpa alla trafcuraggine d’allora : che certa-» mente non v’ era sì buon ordine, e sì diligenti Scrittori, che aiutaf-» fero a premunirli, come oggi; avendone ultimamente il Sig. Mura-» tori meclefimo comporto un trattato egualmente utile , che efatto. » La grande avventura d’Italia in tante anguflie li fu di non avere un » Arrigo, o un Federigo ; ma Carlo IV. Imperadore, e Vincislao Re de’ » Romani, che fra tutti e due riempiono quello Secolo xiv. dal 1346. » al 1400. Bello, e giullo carattere in poche parole fa ad amendue il Sig. » Muratori F an. 1 378. Nel di 29. di Novembre diede fine a/la fua vita in » Praga. Carlo IV. Imperadore, Principe di molta pietà e buona intensione, » ma di poco valore ; che tuttavia ju un eroe a petto del fuo fuccejpre, e »figliuolo Venceslao. Del quale i Principi di Germania nauseando la