Annali d’ Italia. la Città fotto il comando di Brucio fuo Figliuolo baftardo, e di Rinaldo de gli Affandri da Mantova; e che farebbe pafla» ta male per quella Città, fe la morte di Luchino, di cui parleremo all’ Anno feguente, non aveffe interrotta quell’ impre-fa. Giorgio Stella, Storico Genovefe, fotto quelli tempi li fa conofcere mancante di notizie intorno alla fua Patria. Colturale fu di Luchino di valerli de’Collegati, finché fervivano ad ingrandirlo; pofcia non gli era difficile il trovar motivi o pre-tefti per volgere l’armi anche contra di loro- Giovanni Mar-che/e di Monferrato gli avea fatto ottenere Alba, Tortona, ed altri Luoghi; ma perciocché anch’egli fenza dimenticare i prò-prj affari avea ricuperato quali tutte le Terre del fuo Marche-fato , perdute per la mala condotta del Marchefe Teodoro fuo Padre, anzi era dietro a ftendere più oltre le fue conquide: Luchino fe ne ingelosì, e cominciò a moftrar del freddo ver-fo di lui. Perciò il Marchefe un dì inafpettatamente fi fuggì da Milano a Pavia, lafciando indietro tutti i fuoi famigli ed arnefi : e corfe voce, che fe tardava a farlo, correva pericolo di U) Chrotùc. qualche grave disgrazia. S’è veduto, (a) che ancora i Gon^a-Rei. itàliciS^iì Signori di Mantova e di Reggio, dianzi erano tutti fuoi, e principali autori furono di fargli confeguirè' il dominio di Parma. Noi li troviamo nel prefente Anno non folo caduti dalla fua grazia, ma eziandio affatiti quai nemici. Per ordine di lui nel dì 14. di Maggio i Sindici e Trombetti della Città di Bre-fcia e Cremona comparvero nella Piazza di Mantova, facendo iftanza, che i Gonzaghi reftituiffero alcune Caftella, appartenenti in addietro a quelle Comunità , con tutte le rendite per-cette dal dì dell’ occupazione ; altrimenti intimavano loro la guerra. Perchè i Gonzaghi non fi fentirono voglia di reftituirle, Luchino mofle l’armi contra di loro, prefe Cafal Maggiore, Sabio-neta, Piadena, Afolo, Montechiaro, ed altre Fortezze, e il fuo efercito palsò fotto Borgo Forte. Nel medelìmo tempo Majìino dalla Scala colle fue genti dalf una parte, ed Obi^o Marchefe d’Efte colle lue dall’altra, (h) Ga^ta marciarono a i danni de’Mantovani » Filippino da Goniaga (¿), rf y fui' C^e era it0 COn cent0 barbute e ducento fanti a Napoli in fervi-R°'r. Italie. gio del Re d’Ungheria, tornato che fua cafa, unita quanta mi-(O Platina lizia potè nel dì 30. di Settembre andò impròvvifamente a vifi-5! rVÌTotar l’efercit0 di Luchino, che era fotto Borgoforte; (c) e tro-Italie, vatolo fenz’ordine , lo mife facilmente in rotta : il che fu ca-