74 Annali d’ I t a l i a; fiale di Milano, fu dal vivente allora Arrigo creato Vicario di (i) Chronìc. Piacenza (a). Quelli nel dì 29. di Luglio per configlio del Pa-dre, inoltrando di farlo ad oggetto della pubblica quiete , fece ker. Italie, prendere fette de’principali Guelfi, ed altrettanti de’Ghibellini, e li mandò a Milano • Matteo rilafciò i Ghibellini, e ritenne i Guelfi, uno de’quali era Alberto Scotto già Signor di Piacenza. (b) Ferntus Narra Ferreto Vicentino (¿), che Galeazzo fece guerra ad Ar-¿TT quato, Cartello ricco e forte d’effo Alberto. Ne lcriiTe quefti a Tom. ix. Matteo, il quale con fue Lettere mandò ordine al Figliuolo di er. tauc. non moleftarlo, e fegretamente con altre gli ordinò di feguitare innanzi. Mortrò Galeazzo d’ effere in collera col Padre, ed abboccatoli con Alberto gli fece le maggiori efibizioni del Mondo, fe gli rendeva la Terra. Gliela rendè, e poi lì portò a Milano, dove Matteo gli fece quante carezze deliderò , nutrendolo fempre di fperanze di rirtabilirlo in Piacenza nel poffeffo de’ fuoi beni. Ma non venne mai quel dì. Accortoli finalmente Alberto, che non era ufeita di mente a Matteo la frode fattagli, allorché gli fu levata la lìgnoria di Milano : fe ne fuggì a Cremona, dove mal veduto da que’ Cittadini, poco lì fermò . Albertino Muffa- (c) Aiberùn.to (c) fcrive, c^e Fiorenzuola e Cartello Arquato lì diedero a i Mujfams Cremonelì. Comunque fia , mentre Alberto foggiornava in Mila-Tom'^vm no ’ cornmorte i vecchi fuoi amici, cioè Filippone Conte diLangu-Rer. Italie, feo Signor di Pavia, e Giberto da Correggio , contra di Piacenza. Vennero querti una notte con tutte le loro forze, e coi Torriani, e co i banditi Piacentini, l’uno dal Ponente, e. l’altro dal Levante verfo quella Città , dove con intelligenza d’alcuni di que’Citta- (d) Johannes dini fperavano di furtivamente entrare ( d ). Ufcì valorofamen-‘cap.*™™' te di Piacenza Galeazzo Visconte, e diede all’improvvifo addof-Tom. ix. fo alle milizie di Filippone . Le fconfilTe colla morte e prigionia di Rer. hahe. . lg flello Filippone in fuggendo fu prefo, e mandato a Milano. Quivi ferrato nelle carceri, trovò compagno delle fue feiagure Antonio da Fijjiraga , già Signor di Lodi, e durò la fua vita, finché giuntogli F avvifo, che Ricciardino fuo Figliuolo era flato uccifo , per la doglia fi accorò, e finì infelicemente i fuoi giorni. Quello colpo fconcertò non poco i dtfegni de’Guelfi, e liberò Matteo Visconte da’gravi infulti, che gli minacciavano le nemiche circonvicine Città. Dopo la prigionia di Filippone i Pavefì diedero la lìgnoria al fuddetto Ricciardiìw fuo Figliuolo, che feorrettamente nel teflo di Albertino Muffato vien chiamato Gherardino . Non fi fottraffero per quello i Pavelì dal-