3 o§ Annali d’ Italia. Anno di Cristo mccclxi. Indizione xiv. d’ Innocenzo Vi. Papa io. di Carlo IV. Imperadore 7. TEneva tuttavia la gente di Bernabò Visconte nel Bolognese Caftelfraneo , ed alcune altre Cartella , ( a )1 e a po-^Bologna co a poco ingroiÌandoiì ricominciò per tempo la guerra in quelli 'r. Italie Part* ' Il Cardinal Egidio Albomo{ , veggendo mal parate le Johannes cole, e che penerebbe a refiftere a sì potente avverfario, ficco-nie Per^onagg^° di gran cuore e fenno, nel dì 15. di Marzo fi Ker. Italie. m^e in viaggio, rifoluto di paffare pedonalmente in Ungheria per mare ad implorar più gagliardi foccorfi dal Re Lodovico, giacché gli Ungheri precedentemente inviati. in aiuto del Legato, parte s’erano arrolati nell’Armata di Bernabò, e parte nella Compagnia di Anichino di Mongardo. Avea lo ftelìo Re fatto iperare al Papa d’eiTere pronto a venire in perfona in Italia colle fue forze, per metter fine all’infaziabilità di Bernabò, uomo nato Solamente per rovinare i proprj fudditi e gli altrui con tante guerre . Ma o fia , che ì regali fatti a tempo correre dallo fteiTo Bernabò nella Corte del Re Unghero , faceflero buon effetto ; ovvero, che non s’accordaffero le pive fra la Corte Pontificia e lui : certo è, che il Cardinale gittò via i fjaffi , e fe ne tornò qual’ era ito fenza ottener foccorlò veruno. n quefto mentre a dì primo d’Aprile ebbero le genti di Bernabò a tradimento il Cartello di Monteveglio. Nel dì 15. d’ef-fo Mefe pafsò il medelimo Bernabò con poderofo efercito in vicinanza di Modena, e andò a pofarfi a Caftelfraneo. MeiTo dipoi l’attedio a Pimaccio, o fia Piumazzo, nel dì 10. di Maggio s’impadronì di quel Caftello, e fra cinque dì anche del Girone : il che fatto, fe ne tornò per Modena a Parma, accompagnato da pochi, lafciato nel Bolognefe l’efercito fuo fotto il comando di Giovanni Binerò. Tre Baftie furono piantate dalle genti fue due miglia lungi da Bologna in tre fiti , cioè una al Fonte di Reno, una a Corticella, e la terza a S. Ruffìllo. Con quelle briglie intorno male ftava Bologna. Nuovi guai ancora ix fufcitarono in Romagna, perchè Francejco de gli Ordelaffi, (b) Matteo già Signore di Forlì, ( b ) da che vide accefo sì gran fuoco, fi V1,1*™ . _ mife a’fervigi di Bernabò, e feco ebbe Giovanni de’Manfredi * già Signor di Faenza . Ora amendue coll’armi del Visconte,^ e de’