in Annali d’ Italia. ^dì Bolo“* cIlie^a spietata gente volea fcaricarfi fopra de’loro Stati, (a) Fe-Tom.0i8B.na cero eflì Lega iniìeme per quello, e v’entrarono i Signori dimore/-. halle, la e Faenza, OJlaJlo da Polenta Signor di Ravenna e Cervia. Giovanni figliuolo di Taddeo Pepoli affittito dalle fuddette ami-ilà , con una bell’ olle cavalcò a Faenza , per contraliare il paffo al Duca Gualtieri, fé gli veniva talento di voltarli a quelle parti . Circa tre mila e cinquecento cavalli fu detto, che il Pepoli conducete a quell’imprefa, oltre alla numerofa fanteria, ed oltre a due Quartieri del Popolo di Bologna. Ma fenzafar pruova dell’armi ii trovò poi altro temperamento a quello bifogno , fic-com-e vedremo all’ Anno feguente. Secondo Galvano Fiamma , eflcnd° già morto Aicardo Areivefcovo di Milano, gli fucce-Geji. Aipn. dette in quell’infigne Chiefa Giovanni Visconte , Fratello di Lu-TRer’Italie c^lno» &>d Vefcovo e Signor temporale di Novara, nel dì 6. d’ Agoflo dell’Anno prefente . A vele gonfie entra qui il fuddetto Fiamma nelle lodi di quello Prelato, efagerando le di lui belle doti, e ipezialmente la magnificenza , nel qual pregio fuperava tutti i Prelati d’Italia. Ma dimenticò egli di accennare anche 1’ eilrema di lui Ambizione, e i fuoi troppo Secolarefchi penfieri, che noi vedremo faltar fuori, andando innanzi. Aggiugne il me-defimo Scrittore, che macchinando i Pavefi contra de’Fratelli Visconti, cioè di Luchino, e d’effo Giovanni, fecero quelli un formidabil preparamento per terra e per acqua a fin di mettere 1’afledio a Pavia. Tal fu il terrore incuffo a quel Popolo, che trattarono tollo d’ accordo con quelle condizioni, che vollero i Visconti, falvando bensì la libertà, ma con dipendenza daeiìì. Morì nell’Agollo di quell’Anno Carlo Uberto Re d’Ungheria, e quella Corona pervenne a Lodovico fuo Figliuolo. L’altro fuo Figliuolo Andrea era alla Corte di Napoli, Spofo di Giovanna Nipote del Re Roberto coll’efpettativa della i’uccifieone in quel Regno. Anno