39$ Annali d’ Italia^ RCromca terminata in Bari la carriera del fuo vivere (a) nel dì io. d* Tom."nxK Ottobre. Nella Cronica di Forlì (¿) è riferita la di lui morte Rer itahcar. adì 11. di Settembre. Tramandò egli a Lodovico fuo Figliuolo ForotivUnfe' d* tenera età in quelli tempi la fignoria della Provenza, e de Tom. xxu. gli altri fuoi Stati di Francia, e le fue pretenfioni fui Regno Rer. Italie, di Napoli. Per quello colpo d’inafpettata fortuna rimafe fenza maggior fatica il Re Carlo vincitore, perchè le milizie Angioine a poco a poco andarono sfumando per riduriì al loro pae-fe, e non ne reilò , che una parte, la quale fi mife fotto gli llendardi di Raimondello Orfino, valorofo continuator della guerra in quel turbati/fimo Regno. Erafi partito nella State dell’ Anno preferite, ficcome dianzi accennammo , per ordine del Re di Francia Engerame Sire di. Cufsì, o fía Coucy, con copiofa moltitudine d’uomini d’armi, per venire in aiuto del Duca d’An- (c) Benin- giò . Lorenzo Buonincontro (c) li fa afeendere a quindici mila Tom. xxi. cavalli; ma l’Autore della Cronica Eftenfe ( d ), ed altri (e) Rer. Italie, nè pure ne contano la metà. Fecero coiloro gran danno al Pia- (d) Chronie. cent¡no in pallando con avervi bruciate, o faccheggiate va-ToJ.xv. rie Ville. Per la via di Pontremoli paiTarono a Lucca. In gran (e) eh" t*more ed affanno furono per quello i Fiorentini ; ma il buon Medióla"!0' ufo de’ regali e d’un’ambafceria li difefe . Altrettanto fecero i Tom. xvi. Saneli. (f) I Nobili Tarlati da Pietramala con gli altri Ghi- Cronica liciti d’Arezzo, di tal congiuntura fi prevalfero, per di Siena, levar la fignoria di quella Città a Carlo Re di Napoli. Nella lem. xv. notte del dì 29. di Settembre il Sire di Cufsì colle fue briga-er. tate. tg ^ avenc[0 fca|ate le mura d’Arezzo, v’entrò, e rellò di nuovo meffa a facco quell’infelice Città. Si riduffero bensì nel Cartello le genti del Re Carlo, e i Guelfi ; ma immantinente furono quivi affediati da i Franzefi. Allora i Fiorentini, che non poteano mirar di buon occhio gli Oltramontani in quel nido, trattarono di far lega co’Sanefi, Perugini, e Lucchefi, e intanto ipedirono l’eièrcito loro ad affediare la Città d’Arezzo. Ma eccoti giugnere la nuova, che Lodovico Duca d’ Angiò avea chiufi gli occhi a quella vita : il che fece rifolvere il Sire di Cufsì a vendere quella fpopolata Città, per ritornarfene alle fue contrade. Data l’avrebbe a Sanefi per venti mila Fiorini d’o-(g) Amm'i- ro (g). Non feppero quelli abbracciare così buon partito . I d^FtfeTe "■Fiorentini più Pre& e fagaci conchiufero effi il contratto colla lìb. i;!^’ ipefa di cinquanta mila Fiorini, e con far paura di guerra a i Sanefi, fe non lafciavano quel maneggio. Così la Città d’A- rez-