X » fciplina. Tuttavia de’due primi Pontefici, die là rifiederono, Clemen-» te V,, e Giovanni XXII., le fole Clementine, e le Stravaganti col » XV. Concilio Generale di Vienna fanno formare a chiunque ha lo » fpirito ben regolato un vantaggiofo concetto d’ambedue. E di Rober-» to Re di Napoli, che fucceduto a Carlo IL iuo padre fu coronato in » Avignone da Clemente V. fan. i 309., e fu gran difenlòre della Chie-» fa, e de’di lei Stati, ma fopra tutto diede tranquillo loggiorno a’Pon-» tefici nel fuo itato di Provenza, il che non avean per più fecoli o.tte-» nuto nel lor proprio Dominio, non che nella lor propria refidenza : » chiunque e amico della verità, o non crede ie calunnie, o non le fpac-» eia per vera liloria. Che però facendoiì di quelli tre gran Perfonag-» gj un così mal governo, iiamo noi d’awifo, che queito Volume ab-» bia a recare altrettanto difcredito all’Autore prelfo gli eruditi, quanto » di nocumento a chiunque non è prevenuto in contrario. Noi non dob-». biamo, nè vogliamo qui riferire i’e non piccolo faggio in tal genere. » Clemente V. non fa altra*figura, che d’uno fchiavo del-Re di Fran-» eia, e di Roberto Re di Napoli . Racconta fra le altre colè il noftro » Annaliièa l’an. 1313. un fatto vero, o falfo feguito nella Cancelleria »Pontificia peffimamente regolata, fecondo lui, che andò a parare in »portar via Bolle e Brevi fpettanti al Re de’Romani, minacciare il Pa-» pa con prometter di rinnovare il facrilegio di Anagni, ed obbligarlo a -» lacerarli : — Ecco i deplorabili eifetti, egli.dice, della fchiavitù, in cui » s’era meffo il Pontefice col preferire il foggiorno della Provenza a quel-» lo d’Italia—; quafi che la minaccia d’Anagm, con cui fi prova la fchia-» vitù, foiTc richiamata altronde,.che dall’Italia; e che il Lettore avef-» fe obbliato ciò che è regiftrato ne’Volumi antecedenti. Morto il me-» defimo Pontefice, l’anno feguente 131 4. dà egli per indubitato, che » trovò al tribunale di Dio un gran procedo per la maniera tenuta nell’ » ottenere il Pontificato; per aver privata Roma della refidenza del Pon-» tefice, e procurato di privarla in avvenire col riempiere il Sacro Col-•» legio di Franzefi; e per non aver tenuto miiura nell’arricchire iparen-» ti, nel ridurre a commenda tanti Monaiterj, e nell’am malfar teiori per » vie illecite, de’ quali permife Iddio, che non fi trovaife uno {traccio » eia coprirlo, con di più averlo abbandonato-tutti, intenti al facco, on-» de il fuoco caduto da un doppiere gli bruciaife parte del corpo. A-» veva anche .detto l’an. 1311 che nel Concilio di Vienna—poco fi » trattò di tanti abufi, che allora fi ofTervavano nel Clero, e nella fteiFa » Corte Pontificia, mafìimamente in riguardo alla Collazione de’ Bene-» fizj, e alla Simonia : intorno a che rellano varie memorie e Scritture » di quei tempi, che io tralafcio, rimettendo i Lettori alla Storia Eccle- » fia-