IV » mento in prefenza di Marco Vifconte, PafTerino de’Bonacoflì, Obizzo » Marchefe d’Efle, Guido Tarlati Vefcovo d’Arezzo, gli Ambafciatori » di Caftruccio Signor di Lucca, de’Pifani, e di Federigo Re di Sici-»lia, coll’intervento anche di Cane dalla Scala, che vi fi portò con » buona fcorta. Ivi adefcato dall'efibizione di 150. mila fiorini d’oro diè »principio alla fpedizione d’Italia con dichiarare Eretico il Papa, ad-» dottrinato, dice il Sig. Muratori, da due dotti ribaldi Marfilio da Pa-» dova, e Giovanni Giandone, ma avrebbe detto meglio da due perfidi » Ereiiarchi Italiani, che aveano infettato della lor erelia tutto il Ghibel-» linismo, come vedremo a fuo luogo. Ai dì 16. Maggio entrò in Mi-» hi no, e prefe nel dì della Pentecoile la corona di ferro in S. Ambrolìo » per mano di tre Vefcovi fcomunicati Federigo Maggi di Brefcia, Gui-» do Tarlati d’Arezzo, e Arrigo di Trento. Per gratitudine mette in » prigione Galleazzo Vifconte co’fratelli, e col figlio, muta governo in » Milano, e vi pone il fuo Vicario. Cala a Lucca, e a Pifa vendendo » dappertutto Città e Signorie, e rammailando centinaia di migliaja di » fiorini d’oro. Viene a Roma fui principio dell’anno ieguente, vi fi fa » crear Senatore e Capitano, e mancando il Conte del Sacro Palazzo, » crea Cavaliere Caftruccio, che nelle funzioni ufava bella velie di fé-» ta cremesì con quelli due motti in ricamo d’oro, uno d’avanti: E'quel-» lo che Dio vuole, e uno di dietro: Sarà quel che Dio vorrà. Noi non » intendiamo, a che fine il Sig. Muratori ci propone un penfar così cor-» to di quello Eroe di Tofcana, fe non foife per render più ridicola la » rapprefentazion teatrale del Bavaro. A dì 17. Gennajo fece coronar » fe, e Margherita fua moglie da due Velcovi fcomunicati, Jacopo Al-» berti di Venezia, e Gherardo di Aleria. Indi depofe il Pontefice, e » creò Antipapa Pietro da Corbara : finì poi la leena con effer cac-» ciato infieme coll’Antipapa al dì 4. d’Agofto, e accompagnato da’ » Romani colle fifehiate. Si rifugiò a Pifa, ove l’Antipapa creò Car-» dinaie Giovanni fratello di Galeazzo Vifconte l’an. Ieguente 1329.* »ma tra non molto, declinato il Bavaro, fuggì in Lombardia a rac-» coglier nuovi fiorini; di dove fi ritirò precipitofamente in Germania di-» fonorato, quando fentì, che morto Temolo Federigo, fi penfava a nuo-» va elezione:— Nè mai più gli venne voglia ( parole del Sig. Murato-» ri ) di comparire in Italia, dove lafciò un’ abominevol memoria di fe » medefimo preffo i Guelfi ; e forfè non minore preffo de gli ftefìì »Ghibellini—. I Pifani nello fleffo anno fatto abiurar l’Antipapa lo » mandarono in Avignone, ove finì in tre anni la vita in carcere. » Da quello indifpenfabil breve, e fedel epilogo dell’ operato in I-» talia da’ Principi di Germania è palefe, nulla elTerfi vanato il fifle- » ma