Anno MCCCXXXI. 173 cuore del Re Roberto, che il traffero nella medeiìma alleanza. Sicché con illupore d’ognuno fi vide quella gran mutazione in Italia, cioè Guelfi e Ghibellini, divenuti ad un tratto tutti uniti per abballare il Re di Boemia, e il frodolento Legato. Diedero parimente nell’occhio a Lodovico il Bavaro quelli rigiri ed ingrandimenti d’effo Re in Italia ; e però cominciò ad attizzar contra di lui i Re di Polonia, e d’Ungheria, e il Duca d’ Aullria, i quali poi nel Novembre dell’ Anno prefente gli mof-fero guerra , e recarono immenlì danni a i di lui Stati della Germania . Fece intanto il Re Giovanni venire in Italia Carlo fuo Figliuolo primogenito, che con un groflb corpo di combattenti arrivò a Parma; ed egli apprelTo nel Mefe di Giugno, o pure fui principio di Luglio, lafciato in Parma il giovinetto Figliuolo fot-to la cura di Lodovico di Savoia , (a) marciò ad Avignone, per 00 Gasata telTere col Papa e col Re di Francia grandi tele, cioè , fecondo le apparenze, per foggiogar l’Italia, ed innalzar la fua Cafa, Giovanni o pur quella di Francia , fulle rovine del Bavaro. Quelli fuoi ^,lllag‘l',0' palfi maggiormente convinfero i Principi d’Italia d’avere un pe- Corluf. ricolofo nemico in cafa ; ed accertoffene anche il Re Roberto , Hlfl- T• ,'3* perchè nel Mefe di Settembre Teodoro Marchefe di Monferrato, Rer' collegato del Re Giovanni, gli tolfe la Città di Tortona colle Rocche, e ne cacciò la di lui guarnigione con fuo danno e vergogna. La ricuperò poi Roberto nell’ Anno feguente. Pro-iperarono in quell’Anno gli affari del Cardinale Legato in Romagna. Nel dì 3. di Maggio, fecondo la Cronica di Cefena (¿), Malatefìa Figliuolo di Pandolfo, anteponendo all’amore ^ chnait: della fua Cafa i proprj vantaggi, lì accordò con elio Cardina- Cxfen. le a’danni di Ferrammo Malatefìa Signore di Rimini, e de gli T^m'fjy’ altri fuoi Parenti ; (c) e 1’ aiutò a fcacciarli da quella Città . (¿Giolannì Egli in ricompenfa fu creato Capitan Generale dell’ Armata Villani 1.10. Pontificia, ed affediò le Calleila, dove s’erano ritirati i mede- e" cinica fimi fuoi Parenti, trattandoli da nemici capitali. Si meritò per Riminefe quello il fopranome di Guajìajamiglia. Pofcia il Cardinale , Tom- xV‘ giacché a riferva di Forlì, tutte l’altre Città della RomagnaImUc' erano alla fua ubbidienza, raunò una poffente olle della Tua gente, e di tutti i Romagnuoli, e mife l’alfedio ad ella Città di Forlì, devallando il territorio all’intorno. Erane Signore / Francefo de gli Ordelaffi: dopo la morte di Cecchino, accaduta in quell’ Anno. Quivi fabbricate alcune Bailie, acciocché tenef- fero