Ili » di confùfione. In quello breve tempo pacificò alcune Città, e vi pole » Vicario Imperiale, ma per momenti : poiché fi ribellaron ben tolto, » e provarono anche delle crudeltà, che vie più le alienarono. 11 Sig. » Muratori ditte prima, che le Città avvezze alla libertà non volevan »Signore alcuno: ma poi attribuifce al Re Roberto, che attraveriàva i » dilégui d’Arrigo, le lor ribellioni. Vedremo in appretto il perchè. Va-» cò dopo la morte d’Arrigo l’imperio 32. anni, cioè fino al 1346. » In Germania veramente fi crearon due Re in una fola elezione, » che furono Lodovico Conte Palatino del Reno Duca di Baviera, det-» to volgarmente il Bavaro, e Federigo Duca d’Auftria figliuolo d’ »Alberto Re de’Romani. Ma, o fotte artifizio del Re Roberto, afìxn-» chè Papa Giovanni non decidejfe mai la contefa ; o fottero altre più » gravi caufe, come lo furon veramente j il Pontefice non ne riconobbe » mai alcuno, requifito neceflario per comandar le fejìe in Italia, come »dice il Sig. Muratori ( an. 1318. ) E non fi dee qui tralafciare in » conferma di punto così importante quel eh’ei c’infegna l’an. 1338. » cioè, che al dì 15. di Luglio gli Elettori dell’imperio infieme col Ba-» varo fecero un Decreto, in cui Affarono -Che chiunque è eletto da’ » Principi Elettorali concordi, o dalla maggior parte di eflì, Re de’Ro-» mani, non ha bifogno d’approvazione, e confenfo della Santa Sede » per prendere il titolo di Re, e per amminiftrare i diritti dell’imperio, » il che fu una gran ferita all’autorità, e a gli antichi diritti della Santa » Sede. Tanto è poi andata innanzila faccenda, che laddove gli antichi » Principi eletti, prendevano il titolo folamente di Re di Germania e d’ » Lalia, oppur de’Romani, fenza giammai ufar quello d’Imperadori de’ » Romani , fe non dopo la coronazione Romana: cominciarono ad in-» titolarfi anche fenza etter coronati dal Papa Imperadori de’ Romani -y »il che è divenuto ufo ftabile—. Tanto ci batta per camminar d’accor-» do con etto in fìflar la vacanza dell’Imperio fino all’anno 1346, in » cui morì il Bavaro, ed ebbe dal noftro Annalifta quefta Epigrafe : — » E’ fuor di dubbio, che da niun Sacerdote ebbe 1’ afloluzione de’ pec-» cati, e delle cenfure , portando al mondo di là una pefante foma di » colpe Principefche, e private -. »La più fegnalata di quelle colpe Principefche, fu quella dell’an. » 1 328. in Roma. Fin l’an. 1322. nella fanguinofa giornata del dì 29. »Settembre decifiva, come la chiama il noflro Annalilta, fatti prigio-» nieri Federigo, e il di lui fratello Arrigo, era reilato egli folo a co-» mandare in Germania. L’an. 1327. i Ghibellini d’Italia per opporlo a’ » Guelfi prepotenti, lo invitarono a venire. Accettò egli fubito l’invi-»to, e nel mefe di Febbrajo era in Trento, ove tenne gran paria- » mento