i}o Annali d’ I t a l i a; Anno di Cristo mcccxlv. Indizione xiii. di Clemente VI. Papa 4. Imperio vacante. FU memorabile quefl’Anno per Torrida Tragedia della morte d"Andrea Fratello di Lodovico Re d’Ungheria, e inaia) Giovan- rito di Giovanna I. Regina di Napoli, (a) Doleva!! egli di ve-m Villani jer ]a Corona fu| capo alla Moglie, e sè li e ilo privo di quell’ nómi Jais onore, e per confeguente di poca autorità, contro i patti già de Gravina riabiliti nel fuo accalàmento. Tanto maneggio lì fece in Avi-rT.luL. gnone» c^e PaPa Clemente VI. finalmente ordinò la fu a coronazione , e deputò un Cardinale Legato per la funzione. Allora fu, che la Regina, la quale non amava di aver compagni fui Trono; e taluno de’Reali, afpiranti al Trono me defimo ; e j malvagi Minili ri, de’quali abbondava allora la Corte di Napoli, determinarono di togliere di vita quello Principe, prima ch’egli giugnefle a prendere in mano le redini del governo. Qui, fecondo le paiììoni ordinarie de gli Storici, gran difcor-dia fi truova in aflegnar le cagioni dell’ avverfione di Giovanna al Principe marito. Alcuni ci rapprefentano erta Giovanna innocente, ed Andrea per giovane di poco fenno , barbaro ne’ fuoi coftumi, circondato da Miniftri Ungheri più barbari di lui ed (b) Johann.infoienti (¿). Sognarono ancora, ch’egli non era atto a foddis-‘chroi^Mau ^are a * doveri del Matrimonio. Altri poi cel dipingono ( c ) per n/nfTo. //"W11 agnello, e Principe dotato di molta virtù, ea efiere folamen-Rer. iuiic. te fiato imprudente nel lafciarlì fcappare d,i bocca, che gafii-Y)i?Epiflh;' gherebbe chiunque allora fi abufava della confidenza colla Regi-Vita eie-' na in obbrobrio d’efia, e in danno dei Pubblico. Aggiungono, tnenus 6. Giovanna s’era data ad una vita libertina, e vivendo in adul-Rer. Italie.' terio, e in una Corte, dove trionfava il vizio, non potea fof-ferire, che il Marito giugnefle al comando, per cui anche a lei farebbe toccata la briglia. Quel che è certiiìiiTiO, nè ofa negar- (d) Trifian. lo Trillano Caracciolo (d), il qual pure prefe un Secolo e più jZannfy.'1 dipoi a difendere la fama di quella Regina : efia fu confapevole rit. To. a a. dell’infame trattato contro il Marito. Venuta quella Corte a Rer. Italie, diporto ad Averfa, nella mezza notte del di 18. di Settembre, i Camerieri fvegliarono Andrea, e col pretelle , che in Napoli fofie tumulto, il fecero ufeir di camera delia Regina. Ma non / così toflo fu ufeito, che i Congiurati gli mifero un laccio alla g°la>