ijo Annali d’ Italia. dare a i confini alcuni de i più potenti . Dopo di che entrò in lega col Marchefe di Monferrato contra de’ Visconti, Ma quetto Marchefe, da che fi fu impadronito di Novara, attendendo a confervare un sì bell’acquifto, e ad attediare il Cartello, benché (a) Chronìc.ricercato dalla Lega Lombarda, (a) ricusò di marciare fui Mi-T^m^xvi lanefe • Perciò il Conte Landò e i Collegati, che erano a Mazen-Rer. haiu/1 a, C aforate , e Cattano, Terre da loro fpogliate d’ogni foftan-df°M°i no™ za ’ vedere> c^e °gni dì più s’ingroflava l’Armata de’Vis- i j . ano. contj^ giudicarono meglio di ritirarfi a Pavia. Quando eccoti nel dì 13. di Novembre il Marchefe Francefco d'E(ìe , e Lodo-vico Visconte , Capitani de’Fratelli Visconti, che vengono coll’ efercito Milanefe aa aflalirli alla coda. Se il Conte avefle voluto ufcir di ttrada, e metterfi al largo, avrebbe forfè vinta la pugna; ma ficcome egli non iftimava un frullo le genti di Mil .ano, così non fi mife gran penfiero di loro. Il fatto andò diverfo da quello, ch’egli penfava; fu metto in fuga e sbandato l’efercito fuo; molti notabili Signori rimafero prigionieri ; e lo tteflò Conte Landò ebbe bifogno de gli fperoni per ritirarfi a falvamento in Pavia. Fra gli altri vi fu prefo il Vefcovo d’Augutta, chiamato Marcuardo, che s’intitolava Vicario dell’ Imperio. All’ Anno prefente e giorno fuddetto vien riferito que- llo fatto dall’ Annalifta Piacentino , e dal Corio ; ma fecondo Pietro Azario pare, che appartenga all’Anno feguente, fcri-vendo egli, che etto Conte ivernò nel Novarefe, e fece in quel tempo continua guerra alle Ville del dittretto di Vercelli; e che tornato nella primavera a Mazenta, fentendo che l’efercito Milanefe avea racquiftato Caforate, volle ritirarfi in aria fprez-zante a Pavia, ma ne riportò la percofla fuddetta. Al Cardinale Egidio AIborno^ Legato Apoftolico, dopo avere ricuperato il Patrimonio, il Ducato di Spoleti, la Marca d’ Ancona, e buona parte della Romagna , altro non reftava da fare, che di fottomettere Francefco de gli Ordelaffì Signore di Forlì, Forlimpopoli, e Cefena, ficcome ancora Giovanni e Ri-nieri de’Manfredi Signori di Faenza. Contra di loro fece predicar la Crociata, e profufe immenfe Indulgenze : il che per (b) Matteo atteftato di Matteo Villani (¿), fervi a ricavar danaro da tut-yulani 1. 6. (•£ ie parti, perchè non v’era voto o peccato, che ipendendo cap' >4' non fi rimettefle ed aiTolvefle : il che fu un Taccheggio alle borie di molti paefi , e fervi ad ingraflare i banditori d’ efla Crociata. Andò il Cardinale all’ attedio di Faenza, e nello fletto tem-