Anso MCCCXCIX.' 465 dò l’Appiano a mettere la Tua fianza a Piombino , Terra, che ne’ l’uoi difcendenti durò fin dopo 1’ Anno 1600. e rimafe Antonio Porro Governator di Pifa pei Duca di Milano , con far credere a i Fiorentini il miglior vicinato del Mondo. O fia, che i Sanefi non fi foifero prima d’ora dati al medefimo Duca, e l’avellerò prefo folamente per Protettore, o pure che aipettaf-fero fino a quell’ Anno a metterfegli in braccio, certo è , che atigulliati da Broglio Capitano d’una Compagnia di masnadieri, forfè a-fommoffa del Duca di Milano, anch’effi nell’A goffo o Settembre dell’ Anno prefente ( a ) fi fpogliarono della lor Li- (a) Bonhcì bertà, concedendo al medefimo Duca la fi cr noria della lor Città : AnnaL To fn 2CX l il che fu un altro colpo , onde t eflò trafitto il cuore alla Repub-blica di Firenze. Si dichiararono ancora aderenti al medefimo Sodome. Duca in Tofcana i Conti di Poppi, e di Bagni, e gli Ubaldini tutti; e già Francefco Gonzaga Signor di Mantova s’era meffo Ker. Italie'. a i fervigi di lui. Però d’altro allora non fi parlava , che del grande afeendente , e della fortunata Politica del Duca di Milano ; ma con rammarico non ordinario di que’ Potentati, che miravano nell’ elàltazione di lui il pericolo della propria rovina. S’ag-giunfe di più, che il Duca co’fuoi maneggi fiaccò dall’amicizia de’ Fiorentini i Bolognefi . Cercò ancora d’indurre i Perugini, fianchi per la guerra col Papa , ad accettarlo per loro Signore, ma non gli riufeì, fe non nell’Anno feguente. Lucca in oltre parea dei pari vicina a feguitar l’efempio dell’altre. Per tali fucceifi in Firenze di gran configli fi fecero, a fine di difenderli da così dilatata Potenza., ma lenza far movimento palefe per non turbare la pace . Passarono gli affari di Bologna nella feguente forma. ( è ) (;,) Maith. Nel dì 11. d’Aprile Giovanni de Bentivogli, e Nanne de Go?-de Griffoni-ladini già fuorufeiti, entrarono in quella Città con prendere TSomChr°gC' la Porta di Stra’ San Donato , difegnando d’introdurre il Conte Rer. halle. Giovanni di Barbiana co’fuoi armati , e ‘di abbattere la fa-zien^ Cronica dominante de’ Maltraverfi. Carlo de gli Zambeccari, e gli-altri Tornato™* del fuo partito, che non dormivano , furono tollo in armi, e fecero prigioni i già entrati. Benché molti li voleffero morti, Carlo più magnanimo de gli altri, fi contentò, che foffero mandati a’confini, chi a Carpi, chi a Zara , e chi a Genova. Ma die ? entrata la Pelle in Bologna grande flrage fece, e fra gli altri levò dal Mondo lo Zambeccari, ed altri Capi de’ Maltra-Tcmo Vili. Gg verii