458 Annali d’ Italia; Storia Padovana di Andrea Gataro , dove diffufamente fi veggono defcritti così {travaganti avvenimenti. Abbiamo da gli ^ Milanefi ( a ), che il Duca di Milano fece morir d’or-Jom°xvi. r^a morte Pafquino Capello fuo Segretario , imputato d’avere Rer. Italie, fcritta una Lettera , fenza contezza del Padrone , che chiamava Jacopo del Verme a Pavia -, il che fu cagione della rotta fuddetta. Si venne poi in chiaro, che la lettera era fiata fìnta da Francefco Gonraga : del che molto s affliffe il Duca di Milano . Solenni allegrezze per sì profperofi fucceHi furono fatte da tutte le Città de’Collegati. Venne anche aflediata da effi la Terra di Mellara, e nel dì 27. di Settembre racquifiata. Ma Gian-Galiano Visconte era un finte ColoiTo , ad atterrar il quale altre fcofie, che le fuddette, fi ricercavano. Oltre al far ritornare dalla Tefcana in Lombardia il Conte Alberico da Bar- (b)Ammirai biano col più della fua Armata, ( b) prefe al fuo foldo Facino Yib. tó.:rCn^' Gane da Cafale con cinquecento lande; e rifatta anzi accrefciu-Corio ta di molto la fua Flotta navale, ordinò nel dì 29. d’ Ostobre, Uno Ml' che e^a tornatte fui territorio di Mantova. Trovò quefta a Borgoforte le navi armate del Signore di Mantova, e del Marche-fé di Ferrara ; e meiìele in rotta, prefe tre Galee, e venticinque Galeoni con tutto l’armamento e gli uomini. Oltre a ciò arrivatoli Conte Alberico colle fue genti, entrò di nuovo nel Serraglio di Mantova, fpianò tutte le folle e fortezze Mantovane, e portò la defolazione fino alle Porte di Manrova. Ecco dunque di nuovo in peggiore fiato di prima Francefco da Gonzaga, il quale avea già perduto Marcheria, Luzzara, Suzara, Solferino, ed altri Luoghi, e già temeva 1’ ultima rovina. Volle Dio, che accollandoli il verno, fi ritirarono dal Mantovano le milizie del Visconte. Contuttociò il male fiato , in cui egli fi trovava , diede impulfo alla Repubblica di Venezia per entrar aneti’effa nella Lega contra del Duca di Milano. In oltre s’ingegnarono i Veneziani e Fiorentini di tirare al foldo loro il Duca d'Aujìria con alcune migliaia di foldati. Ma perchè il Duca Gian-Galeazzo, avendo feoperto queito negoziato, nè volendo averei Veneziani e quel Duca, sì poderolì Principi, addoiìo, propofe partiti di Tregua, o Pace ; o pure perchè Francefco Gonzaga fianco di quello brutto gioco, fi fcopiì fegrerarren-te trattare col Duca di Milano: lafciato andare l’Auilriaco, i Collegati diedero orecchio alla Tregua o Pace propofta. Tut-