no nulla l’elez-ion precedente per difetto di libertà. Il Pontefr* ce Urbano VI. trovandoiì abbandonato da tutti i Cardinali, nel (a) Annaics dì 19. di Dicembre, ( gli Annali Milanefi (a) riferifcono ciò al Tom°lign' ^ ^ ^tt0^re ’ a^tri anche prima del dì 20. di Settembre ) Rer. itàiic. ^ece un& promozione di ventinove Cardinali, tutti perfone di merito , che a riferva di tre accettarono. Ne gli tteffi Annali fon deferirti uno per uno. Dichiarò parimente privati della Porpora e fcomunicati i Cardinali ribelli col loro Capo . Ed ecco formato un lacrimevole e terribile Scisma, per cui rettò dipoi lungamente iconvolta e lacerata FOccidental Chiefa di Dio, ne feguirono infiniti fcandali, e crebbe a dismisura la depra-* vazion de’cottumi non meno ne’Secolari, che negli Ecclefìafli-ci. Tanto Papa Urbano, quanto FAntipapa Clemente foften-nero le loro ragioni alle Corti de i Re e Principi Crittiani. Tennero il partito dell’Antipapa il Re dì Francia, la Reina Giovanna di Napoli , la Savoia, ed altri paefì confinanti alla Francia. Pel legittimo Pontefice fi dichiararono il retto dell’ Italia, F Inghilterra, la Germania , la Boemia , 1’ Ungheria , la Polonia, e il Portogallo. Papa Urbano, perchè il bifogno premeva, nel dì 24. di Luglio dell’Anno prefente fece pace con Bemahò Visconte. Anche i Fiorentini aveano fpedita a Roma un’ambafeeria onorevole per riconofcere etto Pontefice. Nè pur effi ftentarono ad ottener pace da lui, e a condizioni ben diver-fe dalle pretefe dal precedente Papa. Gravido fu d’altri funetti avvenimenti quetto infelice Anno. Nel dì 29. di Novembre diede fine alla fua vita in Praga Carlo 1V. Imperadore, Principe di molta pietà e buona intenzione, ma di poco valore, che tuttavia fu un Eroe a petto del (b) Albert, fuo Succeffore, cioè di Venceslao fuo Figliuolo (¿), già eletto Ckfonicde’Romani, ed approvato poi anche da Papa Urbano. Ter-Thrithem. minò parimente i fuoi giorni nel dì 4. d’Agofto Galea^o Vis- & allt- conte Signor di Pavia, di molte altre Città, e della metà di Milano. Poco fi dolfero di fua morte i fudditi fuoi, perchè troppo aggravati da lui in occafion delle guerre pattate. Se gli era attaccato ancora nel crefcere de gli anni il male de’vecchi, cioè F Avarizia -, e non pagando egli i fuoi foldati, cagione era, che feguiffero continui furti e rapine . In fomma fu uomo cattivo, e confiderato più tofto come Tiranno, che come Signore. Nel dominio de’fuoi Stati fuccedette Galea^o fuo Figliuo- lo ? fopranominaro Conte di Virtù, che da lì innanzi fu ap-