\ 350 Annali d’ Italia. (a) Cronica dell’Anno prefente (a) Malatefla Unghero Signore di Rimini, e Tom‘mxK fecondo la Cronica di Bologna (b ) della Jua mone fu gran dan-Rer. Italie, no , perchè era prode uomo, come fono fiati fempre i Malatefli. (j?) J'f™'“1 II dominio de gli Stati rimafe a Galeotto fuo Zio , e a Pandolfo Tom. °xvm. foo fratello, il quale nell’Anno appretto fece anch’egli fine a’fuoi Rer. Italie, giorni. Facendofi in queft’Anno la coronazione di Pietro Re di Cip ri, a cagion della precedenza fra i Balj 0 Confoli inforfe gran stiiiaTnnai.*1^ ^ra * Veneziani e Genovefi (c). In favore de’primi furono i Genuenf. T. Cipriotti : laonde alquanti Genovefi vennero uccifi, oppure pre-»7. Rer. Lai. cipitati da i balconi. Portata quefia disgufiofa nuova a Genova, fi follevò gran rabbia e tumulto in quel popolo, nè tardò quel Doge Domenico da Campofregofo a mettere in ordine una poiien-te Armata maritima, di cui fu Ammiraglio Pietro da Campofregofo, Fratello del Doge, per pattare in Cipri a farne vendetta. Quefto accidente risvegliò l’antica gara & odio fra le due nazioni Veneta e Genovefe, onde ne feguirono poi fconcerti e guerre implacabili. ' Anno di Cristo mccclxxiii. Indizione xi. di Gregorio XI. Papa 4. di Carlo IV. Imperadore 19. PEr continuar la guerra contro i Visconti, Papa Gregorio XI. come fi ufava in quefii sì fconcertati tempi, impofe le Decime nell’ Ungheria, Polonia , Dania, Svezia , Norvegia , ed Inghilterra. L’oro indi raccolto fervi ad accrefcere le due Armate defiinate l’una in Piemonte contra di Galea^o Visconte , e l’altra fui Modenefe contra di Bernabò, di lui Fratello , i quali Visconti erano fiati di nuovo fcomunicati nella pubblicazion della (d) Gasata Bolla in Ccena Domini . La vendetta, che ne fece Galeazzo ( d ), Chr.Regienf. fu di fpogliar gli Ecclefiafiici fottopofii al fuo dominio, e di efi- To. XVIII. 1*—1* b-v 1 -r__. . ____n r_ tv- il ________^_________ ____•__c j?e’r, itanc. ' liarli. Più difereto in quefto fu Bernabò, quantunque opprimef-fe i fuoi anch’ egli con eforbitanti gravezze. Ora giacché era finita la tregua, lenza che fi fotte potuto intavolar pace fra i Visconti e i Collegati, Bernabò nel dì e trecento arcieri. Quefia masnada perven-°m’ e° ne fino a Cefena, faccheggiando tutto il paefe. Ma mentre ca-richrdi predafe ne tornano indietro, venne con loro alle mani " nel