Anno MCCCXXX. i6y mente in Città . Sul principio di Giugno riulcì a i Parmigiani di togliere al Legato Borgo S. Donnino . ( a ) Impadronironfi anche (a.)Giovanni i tiorentini di Monte Catino Cartello de’Luccheiì, e corfero ,&- no alle porte di Lucca colla prefa *d’ alcune altre Cartella di que’ * contorni. Videfi una fcena nuova in Italia nell’Anno prefente.. De i due Fratelli Alberto e Ma/tino dalla Scala Signori di Verona , Padova , e d’ altré Città, il primo tenendo fua ftanza in Padova , attendeva, ficcon\e uomo pacifico, a darfi bel tempo. Martino perfona bellicofa e feroce, tutto era applicato alla guerra. Ricorfero a lui per aiuto i Ghibellini ufciti di Brefcia (¿) , (_t>) Maivec. ed egli prefa la lor protezione per iiperanza di ridurre alla fua ubbidienza quella Città, entrò nel mefe di Settembre fui Bre- Tom. xiv. fciano, e dopo aver occupata a poco a poco una gran quantità Rer•Itallc• di Cartella, finalmente imprefe rafledio della Città fletta (0• ^ comf. Accadde , che in querti tempi venne a Trento Giovanni Conte ¿¡aor. di Lucemburgo , e Re di Boemia, Figliuolo del già Imperadore Tom. XlL Arrigo VII. per alcuni fuoi importanti affari, dicono del matri- Rer' Italic‘ monio di Giovanni fuo picciolo Figliuolo con una Figlia del Duca di Carintia (d) . Trovandoli alle ftrette il popolo Guelfo di ^Bon-in. Brefcia, gli fpedì Ambafciatori, offerendogli il dominio della C0/ir. Morig. loro Città, fua vita naturai durante, e con patto di non intro- Chr.Modoeu durre in Città i Ghibellini fenza il confenlo del loro Configlio Tom' ‘° ' generale, ch’egli non penò molto ad accettare. Rimandò intanto quegli Ambafciatori a Brefcia con trecento de’fuoi cavalli, e fece intimare a Martino di non moleftar quella Città, perchè era cola fua. Martino fi ritirò, e Giovanni dipoi nell’ ultimo dì di Dicembre arrivò con più di quattrocento cavalli a Brefcia, dove con eccelli di gioia, e fommo onore fu ricevuto. Martino non fi fece poi pregar molto a rendergli le Terre tolte a i Brefciani, ma con riceverne la prometta di rimettere in Città gli ufciti Ghibellini. Quali confeguenze averte un così inafpettato avvenimento, lo vedremo all’Anno feguente. Secondo la Cronica di Giovanni da Bazzano (¿), nel dì primo (e)j0/,annej di Novembre fu dato il dominio della Città di Cremona a Alar- de Bacano (ìlio de’RojJì, Signore di Parma. ^Zlnenf. Tom. XV. Rer, Italie, Anno