Annali d’ Italia. fi ritirò pel Modenefe alla volta di Parma con lafciar ben provvedute le Baftie intorno a Bologna. Arrivati gli Ungheri, non volle il Cardinale lafciarli fiare in ozio , ma li fpinfe infieme colle (a) Chronh. genti di Malatejìa Signor di Rimini a’danni de’Parmigiani (a). T^m'^xri Gommifero coftoro nel paffaggio pel Modenefe crudeltà enormi /ter./m«c. ’ contro uomini, donne, e fanciulli, faccheggiando dapertutto. Più nefanda ancora fu la loro barbarie nel diftretto di Parma, dove maggiormente attefero a faziar la loro ingordigia ed avarizia, che a vincere 1’ attediata Città, e a debellare i nemici. Se ne tornarono di Dicembre, e fu creduto, che Bernabò gli aveffe addolciti con qualche preziofo liquore. In quefto mentre i Bolognefi con tutto il loro sforzo efpugnarono le ' Bafiie di Bernabò polte a Cafienafo, a Cafalecchio, e in altri fiti, e fe ne impadronirono: con che reftò quieta quella Città . Intanto Bernabò pertinace nel propofito fuo, s’applicò a provvederfi fempre più di gente e di danaro per continuar la guerra contro Bologna. Senza curarfi delle cenfure Ecclefiafii-che, ed anche per far difpetto al Legato, fmifuratamente aggravò di contribuzioni il Clero Secolare e Regolare delle fu e Città con ricavarne più di trecento mila Fiorini rd’ oto . Prefe ai fuo foldo il Conte Landò, lo fpedì in Germania per trarre in Italia un nuovo rinforzo di ladri e ribaldi, ridendoli intanto del Legato, e minacciandolo più che mai pel primo tempo . In quefio mentre Galea^o fuo Fratello dopo 1’ acquiito di Pavia pensò maggiormente a nobilitar la fua Cafa con un illuftre parenta- (b) Idem. do. Sapendo, che Giovanni Re di Francia fi trovava in ne- ceifità di danaro per pagare il rifcatto della fua perfona promef-fo al Re d’Inghilterra, da cui aveva ottenuto di potere ritornare in Francia, con lafciare in Londra buoni ofiaggi per quefto: trattò di ottenere Ifabella Figliuola d’etto Re in Moglie per Ga-p-irus ^aV\° ^u0 Figliuolo affai giovinetto, perchè nato nel 1354., che fu poi nominato Gian-Galea^o . Fu conchiufo il trattato (c) Tom. xVI.ipet mezzo di Amedeo VI. Conte di Savoia, Fratello di Bianca (A) Corfo'iji. Moglie del Suddetto Galea^o. Cento mila Fiorini d’oro fcrive di Milano, il Corio (d) pagati da Galeazzo al Re per impetrar sì nobil Nuo- innocentii ra ’ nom^ne mutuL■> ^ve doni, dice l’Autore della Vita d’Inno-cenzo VI. (e) Soggiugne eflo Corio, effere fiata pubblica voce , Tom. III. che quefta alleanza gliene coftaffe ben cinquecento mila. Mat- (f)'Mattea teo (/) & giugnere la fpefa fino a fecento mila ; e ciò Villani 1. 9. con fommo aggravio de’fuoi fudditi, forfè perla giunta del viaggio