io8 . Annali d’ Italia: Nè pur volle infierire contra dello fteflo Lodrifio , autore di sì dolorofa Tragedia. Contentoffi di confinarlo infieme con due iuoi Figliuoli nella Fortezza di San Colombano, dove fopraviiTe alcuni anni, e fu poi rimeflb in libertà. Reftò dunque A zzo Visconte pacifico Signore di Milano, Como, Vercelli, Lodi, Piacenza, Cremona, Crema, Borgo San Donnino, Bergamo , Bre-fcia, e d’altri Luoghi. Teneva parte di dominio in Pavia ; ed eiTendo mancata di vita Giovanna Figliuola del Conte Nin-o Pi-iàno, fua Sorella uterina, perchè nata da Beatrice Eftenfe fua Madre nel primo Matrimonio, per tefta mento d’efla ebbe tutta la di lei pingue eredità in Pifa, e le ragioni d’ efla fopra il Giudicato di Gallura, cioè fopra la terza parte della Sardegna. Però nell’ Anno prefente prefe la Cittadinanza di Pifa, e moffe le iue pretenfioni contra del Re à'Aragona occupatore della Sardegna. (t)Guaivàn. Aggiugne Galvano Fiamma ( a), che dalle civili fazioni di Ge-Gc/LA^on? nova gli fa anche efibito il dominio di quella Città , e che per la Tom. xil. fua morte andò in nulla quello trattato. Georgio Stella ne gli An-Rer. Italie. nali di Genova di ciò non dice parola. Ma che ? in tanta gloria, in sì grande innalzamento della Cafa de’Visconti, ecco la morte, che rapifee nel dì 14. o 16. d’Agoilo dell’ Anno prefente A%~ 7^0 Visconte in età di foli trentafette anni. Non fi faziano Buon- (b)Bonìn- incontro Morigia ( b ), e Galvano Fiamma Scrittori contempo-Ckr Mod^lranei ’ ^ deferivere le infigni doti e virtù di quello Principe, e Tom. xil. che non avea allora pari in Italia , trattone il Re Roberto . Era far. Itati:, egli l’amore di Milano, perchè pio, perchè giuilo, e clemente , perchè egualmente amava e favoriva Guelfi e Ghibellini, e per tutte le fue Città voleva la pace fra i Cittadini. Somma fu la fua magnificenza in fabbricar Palagi, Fortezze, Ponti, e delizie ; grande la fua gloria per le vittorie ottenute, per tante Città conquiilate, e per avere rifufeitata e cotanto accrefciu-ta la potenza della fua Cafa. Nè è maraviglia, fe i popoli sì facilmente fi accordaffero in volerlo per Padrone, perch’ egli era padre de’Religiofi, amator della concordia , affabiliflìmo , inclinato fempre a far grazie, gelofo della cailità, e ornato d’ altre nobili Virtù. Di Catterina Figliuola di Lodovico di Savoia non ebbe prole, e però l’eredità de’fuoi Stati e beni o per teftamento o per fucceffion legale, pervenne a i due fuoi Zii paterni Luchino, e Giovanni tuttavia folamente Vefcovo di Novara . O fia, che Giovanni fpotaneamente lafciafle al Fratel- lo la fua parte del dominio, o pure, ficcome io vo fofpettan-